BOBBIO, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Si trova in provincia di Piacenza ed è situato nella Val Trebbia, definita da Hemingway “La valle più bella del mondo”. Circondato dalla natura, con una storia importante risalente al periodo romano, è anche un luogo ricco di leggende e misteri di cui parleremo nel corso dell’articolo. Il paese è stato scelto dal regista Bellocchio come sede per la sua scuola cinematografica.
UN PO’ DI STORIA
Il territorio di Bobbio è popolato fin dal neolitico dai celto-liguri ed è stato anche un presidio romano. Nel VI secolo, sotto il dominio longobardo, il monaco irlandese Colombano, che verrà poi santificato, inizia la costruzione di una nuova chiesa, che darà un forte impulso allo sviluppo del paese. L’abbazia di San Colombano diventerà infatti un centro di potere importantissimo. Alla fine del 700, con i Franchi di Carlo Magno al potere, il monastero è un feudo con vasti possedimenti nell’Italia settentrionale e assume un ruolo politico, religioso e culturale di portata europea. L’evoluzione di Bobbio continua e all’inizio del XII secolo diventa Contea vescovile, si cinge di mura e combatte a fianco della Lega Lombarda contro il Barbarossa.
Dopo essere passata sotto vari domini tra cui quello dei Malaspina, dei Visconti, dei Dal Verme, entra a far parte del Regno di Sardegna retto dai Savoia. Rimane nel distretto genovese fino all’unità d’Italia, quando passa alla provincia di Pavia, e dal 1923 in poi, a quella di Piacenza.

LUOGHI DA VISITARE A BOBBIO
IL PONTE GOBBO
E’ il simbolo della città e viene chiamato anche ponte del diavolo a causa delle leggende che lo riguardano. E’ lungo circa 300 metri, attraversa il fiume Trebbia e collega Bobbio con l’altra vallata che sale lungo la dorsale appenninica verso Coli. L’epoca di costruzione del Ponte Vecchio non è databile, ma è di probabile origine romana. Viene citato per la prima volta a fine 1100 e nel tempo subisce continue ricostruzioni a causa di frequenti crolli, dovuti alle piene del fiume che attraversa.

CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA
Il duomo di Bobbio o cattedrale di Santa Maria Assunta, sorge nel centro della cittadina. Oltre alla chiesa, la cattedrale si compone di vari edifici: il Palazzo vescovile con il Museo diocesano, i giardini, l’oratorio, ed il vecchio seminario, oggi sede degli Archivi storici bobiensi, con il chiostro seicentesco ed il palazzo con gli uffici della tipografia della rivista diocesana “La Trebbia”.
La chiesa in stile romanico, viene costruita a inizio XI secolo e terminata dopo cinque anni. Nel tempo viene ampliata e rimaneggiata fino ad ottenere la struttura odierna. L’attuale facciata, risale metà del 1400 ed è incorniciata da due torri campanarie: quella di sinistra è il vero e proprio campanile, quella di destra, più bassa, porta invece l’orologio. Ha la pianta a croce latina con cappelle perimetrali e volte a crociera ed è suddivisa in tre navate di sei campate laterali. Da segnalare l’affresco quattrocentesco dell’Annunciazione riscoperto nel 1981 sotto la calce usata nel 1600 per disinfettare la chiesa dopo la peste.

L’ABBAZIA DI SAN COLOMBANO
Sorge nel centro della cittadina che si espande nel corso del tempo attorno a lei. Fin dall’epoca longobarda si sviluppa a fianco della piccola chiesa dedicata a San Pietro dove sorgono ben presto le sue mura. L’abbazia fu per tutto il medioevo uno dei più importanti centri monastici d’Europa e la biblioteca in essa contenuta diventa la più famosa d’Italia. La gestione di San Colombano viene in seguito affiancata e sostituita da quella dei benedettini che a inizio del 1800, saranno mandati via dai francesi.
Attualmente, Il complesso del monastero si compone di numerosi edifici: la Basilica, la piazza San Colombano, il chiostro interno con il Museo della Città ed i giardini interni, il porticato con il giardino di Piazza Santa Fara, l’ex chiesa delle Grazie e vari edifici diventati oggi privati o rimasti pubblici come le ex carceri ed il tribunale diventato un’ostello.
Nella chiesa al suo interno, si trova una cripta che custodisce i resti di san Colombano. Sul pavimento è presente un interessante mosaico e all’ingresso dell’edificio si trova la scritta latina “Terribilis est locus iste” ossia “Questo è un luogo terribile”. L’interpretazione più accreditata dice che l’abbazia è la casa di Dio e che non deve essere violata.

LA CHIESA DI SAN LORENZO
E’ un edificio ecclesiastico non parrocchiale posto nel centro della cittadina, fra l’abbazia di San Colombano e la piazza del Duomo.
Le notizie sulla chiesa sono limitate. La facciata è in stile romanico, mentre l’interno è a navata unica con volta a botte. L’abside è di forma semicircolare e vi sono contenuti dipinti di pregio.

IL CASTELLO MALASPINA DAL VERME

LEGGENDE E MISTERI DI BOBBIO
LA LEGGENDA DEL POZZO DEI COLTELLI
C’è una leggenda che narra di un pozzo detto dei coltelli, situato nei sotterranei sotto la torre circolare del Castello Malaspina dal Verme.
Oggi è stato riempito e chiuso, ma il suo condotto si dice che portasse a una segreta senza uscita e che fosse rivestito da numerosissime lame affilate, sporgenti e messe orizzontalmente. Sembra servisse per imprigionare i nemici che, secondo i racconti, preferivano buttarsi contro le lame, pur di evitare l’agonia nella segreta. Ovviamente non mancano i “fantasmi”, dei condannati che sembra siano stati avvistati più volte nella zona.

BOBBIO E IL MISTERO DELLA GIOCONDA
La ricercatrice savonese Carla Glori, nel 2015, in seguito a studi approfonditi, giunge alla conclusione che il ponte raffigurato alle spalle della Gioconda, identificata come Bianca Giovanna Sforza, sia proprio il Ponte Gobbo di Bobbio.
Bianca Giovanna Sforza è la figlia primogenita legittimata di Ludovico il Moro, oltre che moglie di Galeazzo Sanseverino e Signora di Bobbio, Voghera e Castel San Giovanni.
Secondo questa tesi, il “punto di vista” del quadro, corrisponde a una finestra situata all’ultimo piano del castello Malaspina Dal Verme. Inoltre, viene dimostrato che anche alcuni elementi dipinti nel quadro coincidono col paesaggio reale. Una prova sarebbe costituita anche dal numero 72 che sembra scorgersi nel dipinto sotto l’arcata del ponte. L’anno 1472 viene ricordato per una ricostruzione del ponte a seguito di una disastrosa piena del Trebbia.

BOBBIO E LA LEGGENDA DEL PONTE GOBBO
- La leggenda più famosa racconta che il ponte è stato costruito dal Diavolo in una sola notte per una scommessa fatta con San Colombano, in cambio dell’anima di chi per primo lo avesse percorso. Giunta l’alba, a opera ultimata, il Santo fa attraversare il ponte ad un cagnolino vecchio e malandato, imbrogliando il Diavolo e impedendogli così di prendersi l’anima di un cristiano. Il demone in preda all’ira, prende allora a calci il ponte rendendolo ingobbito ed irregolare come è ancora oggi.
- Un’altra storia racconta di un’osteria presso il fiume Trebbia, dove il diavolo, travestito da gobbo, entra e chiede al proprietario di esprimere un desiderio. L’uomo vorrebbe un ponte per collegare la sua osteria a Bobbio così da poter guadagnare di più. Satana gli chiede in cambio la sua anima e l’oste pensando ad uno scherzo, dice di si. Il giorno successivo sul Trebbia c’è il ponte, ma la moglie dell’oste capisce che il gobbo che aveva visto nel suo locale è il demonio e si rivolge al vescovo. Questi le suggerisce di invitare Satana a cena e di farlo ubriacare fino ad addormentarsi. Durante la notte, il prete benedice il ponte costringendo il demone ad andarsene. Questi però, prima di sparire, lancia una maledizione: e da allora, ogni volta che la fede dei bobbiesi diminuisce, il Trebbia si ingrossa e minaccia il ponte con la sua piena.
- Esite anche un mistero più recente legato a vari avvistamenti, da parte di parecchi cittadini, avvenuti negli anni 70 vicino al ponte, di un mostro conosciuto come “l’uomo falena”. (di questo essere se ne parla anche in un film con Richard Gere chiamato “The Mothman Prophecies”).