Frida Kahlo, simbolo universale di dolore e forza, pittrice pasionaria dallo sguardo penetrante, è tra gli artisti più famosi nella storia. Grazie alla sua arte e al suo sofferto percorso di vita è diventata un riferimento sociale e culturale sia in Messico che nel mondo.
In occasione della recente riapertura della sua Mostra a Milano, ripercorriamo la sua travagliata e breve vita.
LA FORMAZIONE DI UN’ARTISTA
Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón nasce nel 1907, anche se lei dice di essere nata nel 1910, come la rivoluzione messicana.
Suo padre è un fotografo tedesco emigrato a Città del Messico, mentre la madre è messicana.
Affetta da spina bifida, scambiata originariamente per poliomelite, sviluppa già da bambina una malformazione al piede e alla gamba destra che nasconderà per tutta la vita con pantaloni e gonne lunghe.
Quando si iscrive alla facoltà di medicina entra per la prima volta a far parte di un gruppo di attivisti: I “cachunas”, un gruppo di studenti che si battono per alcune riforme scolastiche.
L’INCIDENTE CHE CAMBIA TUTTO
Quando ha 18 anni, mentre sta tornando a casa con il suo ragazzo, l’autobus su cui viaggia, si scontra con un tram.
«Salii sull’autobus con Alejandro. Poco dopo, l’autobus e un treno della linea di Xochimilco si urtarono. Fu uno strano scontro; non violento, ma sordo, lento e massacrò tutti. Me più degli altri. È falso dire che ci si rende conto dell’urto, falso dire che si piange. Non versai alcuna lacrima. L’urto ci trascinò in avanti e il corrimano mi attraversò come la spada il toro».
Questo le procura la frattura della terza e della quarta vertebra lombare, oltre a innumerevoli altre fratture e ferite gravissime.
Dopo il tempo in ospedale e parecchie operazioni, deve rimanere sdraiata a letto con il busto ingessato, per 9 mesi.
Alla madre di Frida viene l’idea di sormontare sul letto a baldacchino di Frida, un enorme specchio, in modo che la ragazza, immobilizzata, possa almeno vedersi.
Nascono in questo periodo i suoi famosi autoritratti
«Da molti anni mio padre teneva…una scatola di colori a olio, un paio di pennelli in un vecchio bicchiere e una tavolozza.. nel periodo in cui dovetti rimanere a lungo a letto approfittai dell’occasione e chiesi a mio padre di darmela…Mia madre fece preparare un cavalletto, da applicare al mio letto, perché il busto di gesso non mi permetteva di stare dritta. Così cominciai a dipingere il mio primo quadro».
FRIDA KHALO, DAL DOLORE, UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA
«dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio».
Con queste rappresentazioni Frida infrange i tabù di allora, relativi al corpo e alla sessualità femminile.
Diego Rivera, suo futuro marito, dirà di lei:
«la prima donna nella storia dell’arte ad aver affrontato con assoluta ed inesorabile schiettezza, in modo spietato ma al contempo pacato, quei temi generali e particolari che riguardano esclusivamente le donne».
Nasce in questo periodo la consapevolezza di Frida delle sue capacità pittoriche.
Il suo stato di salute le permette di procedere lentamente e di dipingere solo su piccoli formati.
«i miei quadri sono dipinti bene, non con leggerezza bensì con pazienza. La mia pittura porta in sé il messaggio del dolore».
Più di un anno dopo, riesce a riprendersi e a condurre una vita normale malgrado il forte dolore che prova continuamente.
Quando si alza dal letto è diventata una pittrice.
DOPO L’INCIDENTE LA VITA CONTINUA
Appena Frida riprende la sua nuova vita, si unisce ad un gruppo di artisti e di intellettuali che promuovono un tipo di arte messicana indipendente, legata alla tradizione popolare.
Il mexicanismo, famoso soprattutto come pittura murale, è in quel periodo incoraggiato dallo stato messicano per il suo raccontare la storia nazionale al popolo analfabeta. Frida, sviluppa un proprio percorso espressivo che si ispira all’arte popolare messicana e alla cultura precolombiana. I suoi quadri contengono immagini votive popolari, raffigurazioni di martiri e santi cristiani, ancorati nella fede del popoli.
In questo periodo indossa lunghe gonne messicane, porta nastri colorati intrecciati nei capelli e orecchini in stile precolombiano. Così la ritroviamo in “Autoritratto come Tehuana”, dove si rappresenta come una messicana “autentica” accentuando i suoi tratti meticci, o in “Autoritratto con scimmie”, in cui è circondata dalla giungla e da vari animali.
DIEGO RIVERA, AMORE, GIOIA E TORMENTO
Diego Rivera, celebre pittore e muralista, quando incontra la sua futura moglie, pensa
«…aveva una dignità e una sicurezza di sé del tutto inusuali e negli occhi le brillava uno strano fuoco».
Lui è un uomo di 43 anni imponente, appesantito dagli anni, con due ex mogli e quattro figli.
Frida, quando diventa sua moglie, è una bellissima ventiduenne, aspirante artista affermata e fervente attivista del movimento comunista messicano.
Nel 1930 la coppia si trasferisce negli Stati Uniti, dove a Diego sono state commissionate alcune opere in diverse città nordamericane.
Frida non ama gli Stati Uniti, non ne capisce il modo di vivere e lei non sta vivendo in un bel periodo. Dopo il primo aborto, avvenuto a distanza di 3 mesi dal matrimonio, rimane incinta per la seconda volta. I problemi derivati dall’incidente non le permettono di portare avanti questa gravidanza e nemmeno quella successiva che scopre mentre si trova a New York.
Intanto, nell’affresco del Rockfeller Center, Diego dipinge un soggetto con il volto di Lenin. In piena guerra fredda, nasce uno scandalo che produce parecchio rumore e gli fa revocare le commissioni.
La coppia torna a vivere in Messico quando Frida, a causa dei continui aborti, è in preda ad una fortissima depressione.
SI TORNA IN MESSICO, MA ALL’INIZIO NON SONO ROSE E FIORI
In questo periodo Frida è particolarmente depressa e non riesce più a sopportare le continue avventure del marito. Quando scopre di essere stata tradita anche con la sorella, decide di separarsi.
Frida e Diego non riescono stare lontani per lungo tempo e si risposeranno l’anno dopo, più innamorati di prima
Negli anni Quaranta, la fama di Frida è cresciuta tantissimo, il suo modo di dipingere è ora più maturo e le sue opere sono richiestissime nelle varie mostre allestite in Messico.
E’ molto attiva sia lavorativamente che politicamente. Viene chiamata ad insegnare, assieme ad altri artisti, quando apre la nuova scuola d’arte: l’Esmeralda. Frida, che per ragioni di salute, è presto costretta a tenere le lezioni da casa.
Insegna con metodi poco ortodossi. Più che la tecnica pittorica cerca di insegnare agli alunni come recepire gli stimoli circostanti da riportare sulla tela.
MA PER FRIDA IL DOLORE HA ANCORA QUALCOSA IN SERBO
Il corpo di Frida continua a ribellarsi inesorabilmente. Durante la sua prima mostra personale, è costretta a partecipare sdraiata su un letto che Diego fa trasportare nel luogo dell’esposizione per permetterle di essere presente.
Quando i medici sono costretti ad amputarle la gamba destra fino al ginocchio per lei è davvero un duro colpo, tenta più volte il suicidio. Muore per un’embolia polmonare, a soli 47 anni.
“Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più.”
IL PERSONAGGIO E L’ARTISTA FRIDA KHALO
Il personaggio “Frida Khalo” è caratterizzato dall’abbigliamento, dal modo di acconciarsi i capelli e dal suo rifiuto di depilarsi il viso.
La passione per la vita e la libertà ostacolata dal dolore e dalle limitazioni fisiche influenzano fortemente la sua visione artistica.
«Piedi, perché li voglio se ho le ali per volare?».
Nei suoi primi ritratti, mentre è bloccata a letto, raffigura gli aspetti drammatici della sua vita come l’incidente e il rapporto ossessivo con il suo corpo massacrato. L’amore per il suo popolo e le sue origini sono l’altro elemento caratteristico che prevale, quando riprende la vita normale.
I suoi quadri piccoli e minuziosi, contengono elementi fantastici, a volte incomprensibili e apparentemente fuori contesto. Per questo viene spesso associata al surrealismo, anche se lei ha sempre negato di averne fatto parte.
LA FORZA DI FRIDA KHALO, ARTISTA UNICA, NATA DAL DOLORE
Frida rimane un’artista unica e difficilmente incasellabile in qualsiasi corrente o schema pittorico. La sua creatività nasce dal suo rapporto ravvicinato con il dolore e dalla sua lotta per evaderne. Il suo stesso modo di dipingere, su piccole superfici, con cura e lentezza, è condizionato dalla sua condizione fisica.
Quest’artista unica e generosa, insieme al suo modo unico di dipingere, porta con sè un messaggio universale. Lei è la prova vivente che, non arrendersi, rende possibile risorgere da un destino scritto nel dolore per diventare immortali.
QUI SOPRA IL TRAILER DEL FILM HOLLYWOODIANO “FRIDA” INTERPRETATO DA SALMA HAYECK