IL VITTORIALE La casa degli Italiani

Il vittoriale panoramica
Il vittoriale panoramica

Il Vittoriale era la casa dove  D’Annunzio viveva, scriveva, amava, celebrava riti, incontrava celebrità. E’ un insieme di edifici, immersi in 9 ettari di parco, sulle colline di Gardone Riviera. Oltre ad abitazioni, piazze e monumenti, troviamo un teatro, un mausoleo, un sottomarino, un aereo da combattimento, la prua di una nave da guerra ricollocata sul fianco della collina e tante altre meraviglie. Gabriele D’Annunzio venne qui nel 1921, in cerca di tranquillità per scrivere, pensando di fermarsi solo poche settimane, ma non se ne andò più. Cedette immediatamente la casa agli italiani con un atto di donazione che venne riconfermato e perfezionato 9 anni dopo. Così si assicurò il denaro utile ad ingrandirla, modificarla e trasformarla in un grande e folle museo per celebrare se stesso come poeta, grande amatore ed eroe di guerra. Oggi è una fondazione aperta al pubblico, ricca di cimeli e opere di ogni tipo e grandezza, dove si tengono convegni, concerti, mostre e tantissime altre manifestazioni.

IL COMPLESSO MONUMENTALE

Il Vittoriale ingresso monumentale
Il Vittoriale ingresso monumentale

L’INGRESSO

L’ingresso monumentale è costituito da una coppia di archi con al centro una fontana su cui è riportato un passo del “Libro segreto” di d’Annunzio. Il tutto è sormontato dallo stemma del Principe di Montenevoso, titolo a lui conferito con l’annessione di Fiume all’Italia, e dal motto dannunziano “Io ho quel che ho donato.

IL PILO DEL PIAVE

Procedendo verso l’abitazione, troviamo subito il pilo del Piave che sorregge la scultura in onore della famosa vittoria storica.

Il Vittoriale - Anfiteatro
Il Vittoriale – Anfiteatro

L’ANFITEATRO

Poco distante l’anfiteatro, progettato da Maroni, ispirandosi al teatro di Pompei. È sede, ogni estate, di spettacoli molto prestigiosi da cui si ammira un panorama sul lago splendido.

Il Vittoriale - Anfiteatro con vista lago
Il Vittoriale – Anfiteatro con vista lago

LA PIAZZETTA DALMATA

E’ il centro del complesso e prende il nome dal pilo dalla Vergine di Dalmazia. Su di lei si affacciano la Priora, lo Schifamondo, le Torri degli Archivi e il Tempietto della Vittoria.

Il Vittoriale - Piazzetta Dalmata
Il Vittoriale – Piazzetta Dalmata

LA PRIORA

E’ la casa di D’Annunzio, quella originariamente acquistata dal critico d’arte tedesco Henry Thode completa di tutti gli arredi. Viene denominata dal poeta “prioria” o casa del frate, come amava definirsi. E’ una casa colonica del 700 che venne trasformata e arricchita dall’architetto Maroni, ispirandosi al palazzo pretorio di Arezzo. Al centro della facciata spicca il motto dannunziano “Né più fermo né più fedele”.

Di seguito una breve descrizione delle stanze:

INGRESSO

E’ il preludio al viaggio dentro questa casa, piena di simboli più o meno religiosi, atti ad enfatizzare gli spazi interni attribuendovi significati mistici. E’ una casa che ci fa capire D’Annunzio, il suo stile di vita, i suoi eccessi e il suo modo di porsi al mondo.

Il Vittoriale - La Priora
Il Vittoriale – La Priora

STANZA DEL MASCHERAIO

Era la sala d’attesa per le visite ufficiali, chiamata così per i versi posti sopra il camino, scritti per Mussolini in occasione di una sua visita

Al visitatore 

Teco porti lo specchio di Narciso?

Questo è piombato vetro, o mascheraio.

Aggiusta le tue maschere al tuo viso

ma pensa che sei vetro contro acciaio”.

STANZA DELLA MUSICA

E’ una grande sala destinata ai concerti da camera. Le vetrate gialle che imitano l’alabastro, sono descritte nel romanzo Il piacere. Nella sala sono conservati vari strumenti musicali oltre ad alcuni dipinti della collezione Thode

SALA DEL MAPPAMONDO

È la biblioteca principale della casa, dove sono custoditi circa seimila libri d’arte ereditati dal precedente padrone di casa, oltre ai 33.000 raccolti dal poeta nella sua vita. così chiamata per il grande mappamondo posto sul tavolo. Qui la maschera funeraria di Napoleone Bonaparte e alcuni suoi oggetti originali.

Il Vittoriale - zambracca
Il Vittoriale – zambracca

ZAMBRACCA

Anticamera alla stanza da letto, era adibita a guardaroba. Il suo nome deriva dalla lingua provenzale e significa donna da camera. Qui c’è la scrivania dove fu trovato il poeta dopo la sua morte nel 1938.

STANZA DELLA LEDA

E’ la camera da letto, che prende il nome dal grande gesso posto sul caminetto e raffigurante Leda, amata da Giove trasformatosi in cigno. Sulla porta si legge la scritta “al genio e al piacere”, mentre di fronte è appesa una piastrella proveniente dal palazzo Ducale di Mantova con il motto, “per un solo desiderio”. Sul soffitto i versi della canzone dantesca “Tre donne intorno al cor mi son venute… “

Il Vittoriale - Stanza della Cheli
Il Vittoriale – Stanza della Cheli

VERANDA DELL’APOLINO

Saletta di lettura, aggiunta da Maroni alla struttura originaria della villa per schermare la luce diretta del sole nella stanza della Leda. Il nome deriva dal gesso di un kouros(scultura greca arcaica) decorato dal poeta con occhi azzurri. Su un tavolino troviamo le fotografie della madre e di Eleonora Duse.

BAGNO BLU

Nel bagno sono collocati oltre 600 oggetti i cui toni dominanti sono il blu e il verde. Per la ristrutturazione fu richiesta la consulenza di  Gio Ponti. Sul soffitto si legge il motto, di Pindaro,” Ottima è l’acqua”, e alle pareti, troviamo antiche piastrelle persiane di ceramica.

STANZA DEL LEBBROSO

Questa stanza, era un luogo di meditazione. Vi troviamo un letto chiamato delle due età perché ricorda sia una bara che una culla e un quadro di san Francesco che abbraccia un lebbroso( questi sarebbe lo stesso d’Annunzio) che da il nome alla stanza. Su un tavolino i ritratti fotografici della sorella, della madre e di Eleonora Duse. Stanza particolarmente ricca di simboli.

CORRIDOIO DELLA VIA CRUCIS

Prende questo nome dalle formelle in rame smaltato che rappresentano le quattordici stazioni della Via crucis.

Il Vittoriale - Stanza delle reliquie
Il Vittoriale – Stanza delle reliquie

SALA DELLE RELIQUIE

Sulle pareti la scritta:

“Tutti gli idoli adombrano il Dio vivo

Tutte le fedi attestan l’uomo eterno”.

Oltre a vari oggetti di varie religioni, troviamo anche il volante spezzato del motoscafo di sir Henry Segrave, morto durante un tentativo di superare un record di velocità. Per d’Annunzio quel volante rappresenta la “religione del rischio”, ovvero il tentativo dell’uomo di superare i limiti della natura.

Il Vittoriale - Abito di D'annunzio un po' particolare
Il Vittoriale – Abito di D’Annunzio… ehm… un po’ particolare

STANZA DEL GIGLIO

È uno studiolo contenente circa tremila volumi di storia e letteratura italiana decorato con pannelli raffiguranti steli di giglio. Sono da citare due nicchie-confessionali, decorate da una preziosa raccolta di vasi da farmacia dei secoli XVI e XVII.

ORATORIO DALMATA

Era la sala d’aspetto riservata agli amici ammessi all’interno della prioria ed è caratterizzata da sedute cinquecentesche con indicati i posti del priore, del vice priore, del cancelliere. Sul soffitto l’elica dell’idrovolante di De Pinedo che volò da Sesto Calende a Melbourne e Tokyo.

SCRITTOIO DEL MONCO

Il nome deriva dalla scultura di una mano sinistra tagliata e scuoiata, collocata sull’architrave della porta con il motto “tagliata riposa”. Era la saletta per la corrispondenza, chiamata così da d’Annunzio, che quando non voleva o non poteva rispondere, si dichiarava monco e quindi impossibilitato a scrivere.

Il Vittoriale - Officina
Il Vittoriale – Officina

OFFICINA

È lo studio dove D’Annunzio scriveva ed è l’unica stanza della priora nella quale entra la luce naturale del giorno. Vi si accede passando sotto un architrave posta in basso per costringere chi entra a chinarsi e sormontata dal verso dell’Eneide “qui sta l’impresa e la fatica” che ci ricorda quanto sia difficile tornare dall’inferno. Su una delle due scrivanie spicca il busto velato di Eleonora Duse ( Qui l’articolo in cui ne parlo).

CORRIDOIO DEL LABIRINTO

Il nome deriva dall’emblema del labirinto, che si ripete su porte e rilegature dei libri derivante da quello del palazzo Ducale di Mantova.

SALA DELLA CHELI

La sala da pranzo deriva il suo nome da una grande tartaruga in bronzo ricavata dal carapace di una vera tartaruga morta nei giardini del Vittoriale per indigestione. la sua presenza è un monito contro l’ingordigia.

il Vittoriale - Biplano S.V.A.
il Vittoriale – Biplano S.V.A.

 

SCHIFAMONDO

Il suo nome deriva dal palazzo Schifanoia di Ferrara ed era destinato a diventare la nuova residenza del poeta. L’edificio venne progettato da Maroni come l’interno di una nave, con finestre come oblò, vetrate alabastrine, boiserie e uno studio assomigliante al ponte di comando di una nave. Oggi ospita il museo “D’Annunzio eroe” con vari reperti bellici in ricordo dell’attività del poeta a servizio della patria. Nell’Auditorium, oggi usato come sala conferenze, troviamo sospeso all’interno della cupola di copertura, Lo S.V.A. biposto, l’aereo usato dal poeta per il celebre volo su Vienna.

Il Vittoriale - Esposizione abiti D'Annunzio
Il Vittoriale – Esposizione abiti D’Annunzio

IL PARCO

LA TOMBA DI GABRIELE D’ANNUNZIO

La sommità del Vittoriale è occupata dal mausoleo, monumento funebre, realizzato dopo la morte di d’Annunzio di ispirazione etrusco-romana in marmo Botticino. Al centro vi è collocata la sepoltura di d’Annunzio e intorno a lui le arche di nove fra eroi e legionari fiumani, compagni d’armi del poeta.

Il Vittoriale ingresso al Mausoleo
Il Vittoriale ingresso al Mausoleo

IL MAS 96

Nei pressi del mausoleo vi è anche l’hangar che ospita il MAS 96 a bordo del quale d’Annunzio partecipò alla beffa di Buccari e che il poeta utilizzava anche per andare in giro nel lago del Garda. Sull’edificio il celebre motto latino coniato dal poeta “Memento audere semper”(ricorda di osare sempre)

Il Vittoriale - La Nave di Puglia
Il Vittoriale – La Nave di Puglia

LA NAVE PUGLIA

Sotto il colle mastio è incastonata la nave militare Puglia. Fu donata a d’Annunzio dalla Marina Militare e, per portarla fino al Vittoriale furono necessari venti vagoni ferroviari e numerosi camion militari. La prua, simbolicamente rivolta verso l’Adriatico e la Dalmazia, fu adornata da una polena raffigurante una Vittoria. Nel sottoscafo della nave, dal 2002, è stato allestito il museo di bordo che raccoglie alcuni preziosi modelli d’epoca di navi da guerra della collezione di Amedeo di Savoia.

Il Vittoriale - Vista lago da Nave di Puglia
Il Vittoriale – Vista lago da Nave di Puglia

VALLETTA DELL’ACQUA SAVIA E VALLETTA DELL’ACQUA PAZZA

Dalla Nave Puglia attraverso un piccolo sentiero si può raggiungere le due vallette, ricche di vegetazione e ideali per rilassarsi.

IL LAGHETTO DELLE DANZE

Dalla nave Puglia si può ammirare la valletta formata dai corsi dei torrenti dell’Acquapazza e dell’Acquasavia che si uniscono a valle nel laghetto delle danze a forma di violino. Questo luogo sembra quasi magico ed è stato pensato da d’Annunzio per spettacoli musicali. E’ stato riaperto al pubblico nel 2013

Il Vittoriale - Laghetto delle danze
Il Vittoriale – Laghetto delle danze

IL CORTILETTO DEGLI SCHIAVONI

Il cortiletto degli Schiavoni, ricorda la casa natale di d’Annunzio a Pescara ed è contornato dal portico del Parente, intitolato a Michelangelo Buonarroti, che d’Annunzio amava e in cui si immedesimava. Da qui, si attraversa un’architrave sormontata dalla venere e si arriva al giardino vero e proprio.

Il Vittoriale - Particolare portico
Il Vittoriale – Particolare portico

 

PORTICO DEL PARENTE

Attiguo e comunicante al Cortiletto degli Schiavoni il Portico o Loggia del Parente, dedicato a Michelangelo, il “parente” a cui d’Annunzio si sente particolarmente legato.

Il Vittoriale - Cortile Schiavoni
Il Vittoriale – Cortile Schiavoni

ARENGO

In un piccolo boschetto c’è l’Arengo, un luogo sacro usato per le cerimonie commemorative delle sue imprese di guerra e di Fiume, posto tra le ventisette colonne, che rappresentano le vittorie italiane durante la Prima guerra. Alcune sono sormontate da proiettili donati dal generale Armando Diaz, mentre un’altra contiene un’urna con la terra di Caporetto. Al centro c’è il trono del Comandate.

PIAZZA DELL’ESEDRA

Piazza a forma di semicerchio e circondata da doppie arcate sormontate da sei pennoni con lo stemma nobiliare del Poeta di Principe di Montenevoso al centro. Il motto qui è: “Fermo ma non inerte”.

Il Vittoriale - Vista dalla Piazzetta
Il Vittoriale – Vista dalla Piazzetta

GIARDINO DELLE VITTORIE

Il giardino ospita una scultura di Ugo Riva “la tregua” e offre uno splendido panorama del lago.

FONTANA DEL DELFINO

Al centro la figura in bronzo di Afrodite che emerge dalle acque insieme a un delfino.

LAGO DEL CIGNO

Un piccolo lago visitabile solo d’estate.

Il Vittoriale - Particolare giardino
Il Vittoriale – Particolare giardino

VILLA MIRABELLA

La Villa Mirabella era la casa degli ospiti, ora è visitabile solo durante le mostre temporanee che spesso ospita.

CIMITERO DEI CANI

Si trova nel giardino della Prioria ed è un luogo voluto dal poeta che amava i suoi levrieri.

CASSERETTO

Era l’abitazione privata di Gian Carlo Maroni, l’architetto che ha disegnato il Vittoriale. Attualmente non è visitabile.

il Vittoriale - Firma di D Annunzio
il Vittoriale – Firma di D’Annunzio

IL FRUTTETO

E’ modellaIto come un giardino rinascimentale, circondato da pilastri e arcate che sorreggono grandi aquile e gigli in pietra. Al centro troviamo la Canefora, una scultura femminile in bronzo che regge sulla testa un cesto carico di frutti e sull’altro versante, una statua di Giulio Cesare del XVIII secolo.

LIMONAIA

Vi è presente una particolare pianta di cedro che D’Annunzio chiamava “mani di Buddah” e il grande Obelisco di Arnaldo Pomodoro.

Vittoriale – Busto di d’Annunzio e motto

COME ARRIVARE

Si può arrivare a Desenzano in treno e arrivare a Gardone su autobus di linea o tramite battello, o in auto uscendo a Gardone Riviera dall’autostrada del Brennero A22 o dalla A4 si può uscire a Desenzano e proseguire verso Salò.
I parcheggi attorno al Vittoriale sono tutti a pagamento, occorre sempre acquistare il biglietto da esporre in vista per evitare multe.

NDA: La maggioranza delle foto sono state scattate da me, alcune sono foto senza copyright, dichiarate scaricabili senza oneri, da siti web appositi. Se qualcuno le riconoscesse come proprie e volesse essere citato, mi contatti e sarò lieta di attribuirgli la provenienza.