ISABELLA D’ESTE L’Influencer che diventò Capo di Stato

isabella d'este poster
isabella d’este poster

Isabella D’Este fu una delle donne più autorevoli del Rinascimento. Era coltissima e grande sostenitrice di letterati e artisti. Il suo stile veniva costantemente copiato dalle donne del tempo. Resse il Marchesato di Mantova, in un periodo in cui le città stato italiane erano coinvolte in continue lotte di potere e, stati come Francia e Spagna, tentavano di sfruttare la situazione a loro favore. In questo contesto, le riuscì l’impresa quasi impossibile di convincere il re di Francia a non invadere la piccola Mantova, che per posizione geografica era considerata un’obiettivo strategico.

L’INIZIO DI TUTTO

Figlia di Ercole I d’Este, secondo duca di Ferrara, e della principessa Eleonora d’Aragona, era sorella di Beatrice d’Este (duchessa di Milano sposata a Ludovico il Moro) e suo fratello era Alfonso I, il terzo duca di Ferrara. Fin da bambina è dedita alla danza e al ricamo, studia letteratura, teologia, filosofia, è capace di suonare il liuto e i suoi insegnanti sono i migliori del periodo. E’ questa preparazione, unita alla sua eccezionale intelligenza, che la mettono nella posizione di poter discutere gli affari di stato in modo paritario con gli ambasciatori. Gusto innato e profonda cultura la favoriscono invece, nei rapporti con i maggiori artisti del periodo. E’ sovrappeso, ma ha una grazia innata e i suoi occhi scintillano di curiosità e intelligenza. Fin dall’età di sei anni, Isabella è promessa in sposa a Francesco II Gonzaga, futuro marchese di Mantova, che ammira e considera un gentiluomo. A 16 anni lo sposa e diventa Marchesa di Mantova. Da allora sarà spesso citata come la primadonna del Rinascimento. 

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Isabella d’Este

LA MARCHESA DI MANTOVA

«Io ho già preso tanto amore a questa città, che non posso fare che non piglia cura de li honori et utilitate de li citadini».

Scrive questo appena arrivata a Mantova dove trova un’ambiente raffinato a lei congeniale. Stringe subito amicizia con la cognata Elisabetta Gonzaga (duchessa di Urbino), che la introdice al territorio. Frequenta artisti, come Andrea Mantegna, Leon Battista Alberti e Ludovico Ariosto. Lei e il marito, subiscono l’influenza del “libro del Cortegiano”, che Baldassare Castiglione scrive sotto la loro protezione. In questo luogo passano pittori del calibro di Raffaello Sanzio e Andrea Mantegna, oltre ai migliori compositori dell’epoca. Il collezionismo diventa la sua ossessione, per ambizione personale e per il prestigio politico derivante dalla cultura e dall’arte. Altro tema sensibile è l’immagine di sé stessa. Chiede un ritratto a Tiziano e insiste per averne uno da Leonardo. Questi eseguirà solo un disegno, ritrovato nel 2015, nel caveau di una banca svizzera. Attualmente è esposto al Louvre.

LO STUDIOLO NON E’ PER TUTTE

E’ l’unica donna nel Rinascimento a volere e ottenere uno studiolo personale. Viene inserito originariamente nella Torretta di San Nicolò del castello di San Giorgio e successivamente trasferito in Corte Vecchia. Qui conserva i libri, gli oggetti d’arte e tutte le sue pregiate collezioni. Per arredare questo spazio commissiona dipinti ai maggiori artisti del suo tempo: Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Pietro Perugino, Lorenzo Costa, Correggio. I suoi temi sono il trionfo della virtù sui vizi, con lei come paladina al centro della scena. In questo luogo vengono scritte le sue 30.000 lettere ancora esistenti e conservate presso l’archivio di Stato di Mantova. Sono preziose testimonianze storiche, che possiamo ritrovare raccolte nel libro di Maria Bellonci “Rinascimento privato” di cui vi consiglio la lettura.

Isabella d'Este nel disegno di Leonardo da Vinci
Isabella d’Este nel disegno di Leonardo da Vinci

UNA VERA INFLUENCER

La coltissima marchesa, oltre a essere definita dai contemporanei uomini “prima donna del mondo”, diventa riferimento anche per le donne dell’epoca. Le nobildonne più influenti, si rivolgono a lei per avere consigli di moda e di stile. La sua creatività, la porta a studiare nuovi modelli d’abito, creare profumi, e inventare elaborate acconciature, influenzando la moda dell’epoca. Di sua invenzione l’acconciatura detta la “capigliara”, un misto tra capelli veri, ciocche posticce, perle e galloni, che diventa subito un successo. Tutte queste testimonianze sono conservate nell’archivio di stato di Mantova e sono consultabili sul loro sito, insieme a tante altre notizie interessantissime.

MALEDETTA LUCREZIA

Inizia tutto tempo prima, ma il culmine si raggiunge, quando il fratello Alfonso, si sposa con Lucrezia Borgia e lei, dopo un anno di matrimonio, diventa l’amante di suo marito Francesco. Già aveva negato l’amicizia a Lucrezia per innata antipatia, ma quando quest’ultima, celebre per la sua bellezza, arriva a Ferrara per sposarsi col fratello Alfonso, è subito guerra. Il lungo tradimento del marito con la sua rivale, genera in lei, molto gelosa, dolore e risentimento. Continua a dar figli al consorte, anche durante la sua lunga e appassionata relazione, pur soffrendo tantissimo.

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ISABELLA E LA POLITICA

Lo scenario dell’epoca, nel nostro paese, non è dei più semplici. Sono in tanti a contendersi il potere di un’Italia spezzettata in tanti staterelli: Dai francesi, alla Repubblica di Venezia con un esercito sempre in allerta, al Papa che minaccia alleanze con il re di Francia, fino all’ascesa di Cesare Borgia, detto il Valentino, discusso personaggio, ambizioso e senza scrupoli. Mantova, senza una forza militare idonea per contrastare invasioni, sta in mezzo a questi giochi di potere, in una posizione geografica strategica che fa gola a tutti. Isabella segue gli insegnamenti del padre Ercole, scegliendo una politica neutrale. Consapevole della sua scarsa forza militare e della piccolezza del territorio su cui governa, porta avanti un’azione di mediazione continua senza cedere a nessuno.

Isabella d'Este busto
Isabella d’Este busto

IL RAPIMENTO DEL MARCHESE

Nel 1509, il marito, viene catturato dai veneziani e tenuto in ostaggio, per quasi un anno. Viene liberato grazie all’intervento diplomatico della moglie che ottiene l’aiuto di papa Giulio II. Mantova, in questo periodo, si viene a trovare in una grave situazione di pericolo per la sua indipendenza. Per questo motivo Isabella con estrema freddezza, in apparenza incurante della sorte di Francesco, impone alle truppe di tener chiuse le porte delle fortezze. Oltre Venezia, a preoccupare la marchesa, ci sono gli eserciti delle potenze straniere che potrebbero sferrare attacchi a sorpresa. Il re di Francia Luigi XII tenta di invadere il marchesato con l’inganno, offrendo a Isabella l’invio di cento soldati, per aiutarla a mantenere l’ordine nei suoi territori. Così fa anche il duca Massimiliano Sforza. La marchesa riesce, con diplomazia, a respingere questi tentativi, premurandosi di inviare in cambio doni, per mantenere buoni rapporti.
Sullo sfondo, Venezia sta instaurando pericolosissime alleanze con il re di Francia, ai danni del ducato di Milano. Questo costituisce una minaccia anche per l’indipendenza e la ricchezza del marchesato. Isabella, sa mantenersi in equilibrio, in questo scenario, con un sapiente e complesso lavoro di ambasciatrice, salvando nuovamente le sorti di Mantova, anche quando Milano cade in mano ai francesi.

Il suo comportamento, durante la prigionia del marito, provoca però il risentimento di quest’ultimo, che escluderà la moglie dalla guida dello Stato, costringendola ad una sorta di esilio.

Isabella D'Este - ritratto di Tiziano
Isabella D’Este – ritratto di Tiziano

DA MARCHESA A DUCHESSA

Dopo la morte del marito, la vedova Isabella, all’età di 45 anni, governa Mantova, come reggente, al posto del figlio Federico. La sua posizione come marchesa richiede lo studio di architettura, agricoltura e industria. Per governare si ispira al libro guida di Niccolò Machiavelli “Il principe”. 

In questo periodo gioca un ruolo importante nella politica italiana del tempo e rafforza costantemente il prestigio del marchesato mantovano. Durante il suo regno, Isabella assiste a tantissimi avvenimenti destabilizzanti, tra cui il drammatico sacco di Roma dell’imperatore di Asburgo, Carlo V, ma riesce sempre a volgere gli avvenimenti a suo vantaggio. In mezzo a tutto ciò, la piccola Mantova, oltre a sopravvivere, acquisisce prestigio e diventa ducato, mentre la sua corte si conferma tra le più invidiate.

Divenuto maggiorenne, il figlio Federico la estromette dalla vita politica, per dissapori dovuti soprattutto alla sua amante che la madre non gradisce per nulla. Ancora una volta Isabella è costretta ad allontanarsi da Mantova temporaneamente, ma quando rientra, si occupa dell’intricata vicenda per organizzare il fidanzamento di Federico con Maria Paleologa, e, in seguito alla morte di lei, le successive nozze con sua sorella Margherita, assicurandosi così il regno del Monferrato. Raggiunto questo traguardo, Isabella è pronta per ritirarsi nei suoi appartamenti di Corte Vecchia.

Isabella D'Este - ritratto di Rubens
Isabella D’Este – ritratto di Rubens

GLI ULTIMI ANNI E UNA SPARIZIONE MISTERIOSA

Ormai è relegata al ruolo di anziana Signora, lontana per sempre dagli intrighi politici e costretta a vivere tra le mura dei suoi appartamenti. Ma continua fino alla fine, a dirigere la sua tenuta agricola di Solarolo, in Romagna, che organizza come un vero e proprio stato. Dopo la sua morte viene sepolta nella Chiesa di Santa Paola a Mantova, ma i suoi resti scompaiono dal sarcofago.