LA SAPONIFICATRICE DI CORREGGIO – STORIE PER NON DORMIRE

La storia di Leonarda Cianciulli, nota come la saponificatrice di Correggio, sembra la trama di un film horror.

Una vicenda terrificante dove la realtà supera la fantasia. Si sviluppa in un contesto, fatto di solidarietà femminile, mentalità contadina e riti divinatori casalinghi, che rendono questo racconto ancora più spaventoso.

Una noiosa vita di provincia nasconde il tragico destino di tre donne fragili, che un’amica maligna uccide a colpi di scure e trasforma in sapone e farina per biscotti. 

leonarda cianciulli - la saponificatrice di correggio
leonarda cianciulli – la saponificatrice di correggio

CONFESSIONI DI UN’ANIMA AMAREGGIATA

La storia di Leonarda Cianciulli, arriva a noi principalmente con il libro “Confessioni di un’anima amareggiata”. Si tratta del suo memoriale, probabilmente scritto dai suoi avvocati difensori. Difficile definire un confine netto tra realtà e fantasia. Sicuramente quello che emerge in fase processuale è agghiacciante.

La saponificatrice di Correggio, nata nel 1893 a Montella, un piccolo paese Irpino. Racconta di sè stessa:

“Ero una bambina debole e malaticcia, soffrivo di epilessia, ma i miei mi trattavano come un peso, non avevano per me le attenzioni che portavano agli altri figli. La mamma mi odiava perché non aveva desiderato la mia nascita. Ero una bambina infelice e desideravo morire. Cercai due volte di impiccarmi; una volta arrivarono in tempo a salvarmi e l’altra si spezzò la fune. La mamma mi fece capire che le dispiaceva rivedermi viva. Una volta ingoiai due stecche del suo busto, sempre con l’intenzione di morire, e mangiai due cocci di vetro: non accadde nulla”.

Non sappiamo quanto ci sia di reale in queste frasi, viene invece documentato il tentativo di suicidio di Leonarda mentre è in carcere a Reggio Emilia in attesa di giudizio.


leonarda cianciulli - la saponificatrice di correggio
leonarda cianciulli – la saponificatrice di correggio

IL MATRIMONIO E LA ROTTURA CON LA FAMIGLIA

Leonarda Cianciulli a 23 anni si sposa contro il volere della famiglia con Raffaele Pansardi, un impiegato dell’ufficio del registro. Leonarda racconta di essere stata maledetta dalla madre nel giorno del suo matrimonio e che anni prima anche una zingara le aveva predetto che avrebbe partorito solo figli morti. 

Delle sue 17 gravidanze, solo 4 figli sopravvivono. La Cianciulli sviluppa una vera e propria ossessione per i suoi figli.

«Non potevo sopportare la perdita di un altro figlio. Quasi ogni notte sognavo le piccole bare bianche, inghiottite una dopo l’altra dalla terra nera… per questo ho studiato magia, ho letto i libri che parlano di chiromanzia, astronomia, scongiuri, fatture, spiritismo: volevo apprendere tutto sui sortilegi per riuscire a neutralizzarli».

Quando il terremoto le rade al suolo la casa, Leonarda e famiglia si trasferiscono a Correggio in provincia di Reggio Emilia.


leonarda cianciulli - la saponificatrice di correggio

Leonarda Cianciulli. La saponificatrice

di Vincenzo Maria Mastronardi, Fabio Sanvitale

UN DRAMMA CHE DIVENTA UNA SECONDA OCCASIONE

Il risarcimento statale avuto come vittime del sisma in seguito al terremoto, aiuta i coniugi ad iniziare una nuova vita. Un’opportunità per Leonarda e il suo passato da truffatrice di facili costumi. Nel suo passato c’è una condanna per furto, una per minaccia a mano armata e una per truffa continuata che le costa 15 giorni di carcere. Qui a Correggio è considerata strana, ma è benvoluta ed è considerata onesta e madre esemplare.

Il lavoro di impiegato del marito e il modesto stipendio non riescono a soddisfare le esigenze della famiglia. La futura saponificatrice di Correggio inizia un commercio di abiti e mobili e offre prestazioni come cartomante e astrologa. La sua casa è frequentata da molte persone che intrattenne con aneddoti, offrendo loro i dolci che ama cucinare.

Lega soprattutto con tre donne sole, deluse e non più giovani che probabilmente si rivolgono a lei per la sua attività di cartomante. Sono donne che desiderano una seconda possibilità di vita e Leonarda riuscirà facilmente ad approfittarsi di questo loro desiderio per metterle in trappola.

Leonarda Cianciulli serial killer italiana
Leonarda Cianciulli serial killer italiana

IL MARITO SE NE VA E INIZIA LA GUERRA

Quando ha quasi cinquant’anni il marito la lascia sola, proprio mentre sta per iniziare la seconda guerra mondiale. La preoccupazione per il denaro e per l’avvenire dei figli maschi che potrebbero essere richiamati al fronte, le levano il sonno e le annebbiano la mente. La Cianciulli racconta le sue ossessioni e i continui presagi di morte.

“Quasi ogni notte sognavo le piccole bare bianche, inghiottite una dopo l’altra dalla terra nera… per questo ho studiato magia, ho letto i libri che parlano di chiromanzia, astronomia, scongiuri, fatture, spiritismo: volevo apprendere tutto sui sortilegi per riuscire a neutralizzarli».

Una sera le appare la Madonna Nera, le dice che per salvare i figli, avrebbe dovuto commettere un numero uguale di sacrifici umani. Ognuna di queste uccisioni avrebbe salvato un suo figlio. Sono quattro omicidi.


la strega del sapone
la strega del sapone

La strega del sapone. Storie del caso della saponificatrice di Correggio

di Carmela M. Barbaro 

LEONARDA CIANCIULLI DIVENTA LA SAPONIFICATRICE DI CORREGGIO

Ermelinda Faustina Setti 

E’ la prima vittima, la più anziana. Una donna di settant’anni, semianalfabeta e dall’animo romantico che sognava ancora il matrimonio. Leonarda le assicura di averle trovato un marito a Pola e la convince a non dire nulla per evitare le malelingue. 

Il giorno della partenza per Pola, Faustina si reca a casa dell’amica, per le ultime istruzioni. Leonarda si offre di scrivere per lei una lettera da spedire alle amiche, appena giunta a Pola e la convince a firmarle una delega per gestire i suoi beni. Appena ottenuto quello che vuole la Cianciulli finisce l’amica a colpi di ascia, ne seziona il corpo in nove pezzi e raccoglie il sangue in un catino. Il figlio maggiore si recherà in seguito a Pola per imbucare la lettera.

«Gettai i pezzi nella pentola, aggiunsi sette chilogrammi di soda caustica, che avevo comprato per fare il sapone, e rimescolai il tutto finché il corpo sezionato si sciolse in una poltiglia scura e vischiosa con la quale riempii alcuni secchi e che vuotai in un vicino pozzo nero. Quanto al sangue del catino, aspettai che si coagulasse, lo feci seccare al forno, lo macinai e lo mescolai con farina, zucchero, cioccolato, latte e uova, oltre a un poco di margarina, impastando il tutto. Feci una grande quantità di pasticcini croccanti e li servii alle signore che venivano in visita, ma ne mangiammo anche Giuseppe e io».

Francesca Clementina Soavi

Francesca Clementina Soavi oltre ad essere la seconda vittima, è un’insegnante, a cui la saponificatrice di Correggio promette un lavoro al collegio femminile di Piacenza. Leonarda la convince a scrivere delle cartoline ai familiari per scusarsi dell’assenza e a spedirle da Correggio, per evitare di comunicare la sua destinazione prima di essere sicura di aver ottenuto il posto. Dopo averla uccisa, la Cianciulli ruba i pochi soldi della vittima e, grazie all’autorizzazione concessale prima di morire, vende tutte le sue cose, tenendosi la somma guadagnata. Il figlio Giuseppe va a Piacenza a spedire le lettere della vittima. 

Virginia Cacioppo

La cinquantanovenne Virginia Cacioppo è un’ex cantate. Un soprano dal discreto successo ormai caduta in disgrazia. Leonarda le promette un impiego a Firenze come segretaria di un misterioso impresario teatrale, e la illude con l’ipotesi di un possibile futuro ingaggio come cantante. Prega anche in questo caso la sua vittima di non dire niente a nessuno, ma Virginia si confida con un’amica la mattina stessa della sua “partenza”. 

«Finì nel pentolone, come le altre due […]; ma la sua carne era grassa e bianca: quando fu disciolta vi aggiunsi un flacone di colonia e, dopo una lunga bollitura, ne vennero fuori delle saponette cremose. Le diedi in omaggio a vicine e conoscenti. Anche i dolci furono migliori: quella donna era veramente dolce».


la saponificatrice di correggio attrezzi per omicidi
la saponificatrice di correggio attrezzi per omicidi

IL PAESE é PICCOLO E LA GENTE MORMORA

Gli omicidi della saponificatrice di Correggio hanno luogo nell’arco di tre anni durante i quali le voci di paese sulla scomparsa delle tre donne diventano sempre più insistenti. La cognata di Virginia Cacioppo ne denuncia la scomparsa e, quando il commissario Serrao viene incaricato delle indagini, dirige subito i sospetti sulla Cianciulli, che aveva rapporti di amicizia con tutte e tre le donne uccise.

Leonarda in un primo tempo respinge l’accusa con violenza, assumendo toni di sfida nei confronti degli inquirenti. Questo atteggiamento favorisce il suo arresto.

Quando gli agenti di polizia perquisiscono l’abitazione in corso Cavour 11, trovano in solaio due scuri, una mannaia da macelleria, una sega di mezzo metro, un martello, un paiolo e una pagina della Gazzetta dello Sport impregnata di liquido rosso, forse sangue incrostato. 

Nell’abitazione della domestica trovano borse e indumenti delle vittime. La donna è terrorizzata dai Cianciulli, ma trova il coraggio a parlare e aggiunge particolari utili per le indagini.

Nella fossa comune casalinga vengono infine trovati i resti delle vittime che inchiodano Leonarda. Il movente è naturalmente il denaro: Con freddezza e premeditazione l’imputata ha scelto le sue vittime perchè sole, in età avanzata, e con risparmi da trafugare.

E’ comunque difficile immaginare la minuta moglie di un funzionario capace di un simile triplice omicidio. Il questore di Reggio Emilia, seguendo i soldi ha solo conferme, ma all’inizio pensa alla presenza di complici, tra cui il figlio Giuseppe Pansardi che più volte, sotto incarico della madre, ha spedito le lettere e ha fatto lavare degli abiti appartenuti alle vittime.  Giuseppe sconta cinque anni di reclusione, ma poi viene rilasciato per insufficienza di prove.


il caso cianciulli
il caso cianciulli

Soda caustica, allume di rocca e pece greca. Il caso Cianciulli

di Augusto Balloni, Irene Bisi

IL PROCESSO DELLA SAPONIFICATRICE DI CORRREGGIO

La Cianciulli confessa d’aver ucciso le tre donne, distrutto i corpi facendoli bollire in un pentolone pieno di soda caustica, creato saponette con l’allume di rocca e la pece greca, disperso i resti nel pozzo nero e conservato il sangue per farlo seccare nel forno e mischiato a latte e cioccolato per farci biscotti, dati da mangiare ai figli per un rituale che li avrebbe salvati da una morte misteriosa.

Una leggenda racconta che in tribunale la saponificatrice di Correggio avrebbe dimostrato, con una prova pratica, di essere perfettamente in grado di agire da sola, nonostante il suo metro e cinquanta di altezza per cinquanta chili di peso. Leonarda avrebbe fatto a pezzi il corpo di un barbone appena deceduto in soli dodici minuti strappando gli applausi dei presenti. Ovviamente non esistono verbali su questo accadimento.

Leonarda Cianciulli cerca in tutti i modi di dimostrare l’infermità mentale. Viene sottoposta a perizia del professore Filippo Saporito, eminenza grigia nel settore psichiatrico, che dichiara la donna completamente pazza. 

La saponificatrice di Correggio, al termine del processo, viene dichiarata colpevole di triplice omicidio, distruzione di cadavere tramite saponificazione e furto aggravato. Viene condannata a scontare trenta anni di reclusione più tre da scontare prima in un ospedale psichiatrico

In carcere scrive, lavora a uncinetto e cucina biscotti che nessuno vuole assaggiare. Infine la sua pena verrà trasformata in un soggiorno in manicomio vita natural durante.
Riceve le visite regolari dei figli fino al 1970, quando muore nel manicomio giudiziario femminile di Pozzuoli, stroncata da un ictus.

leonarda cianciulli - la saponificatrice di correggio
leonarda cianciulli – la saponificatrice di correggio