Il 20 Marzo 2021 le donne turche scendono in piazza per manifestare e i giorni successivi continuano la protesta dai balconi. Succede perchè, il governo turco, dopo 10 anni, si ritira dalla Convenzione di Instanbul.
Ma perchè le donne turche sono così arrabbiate? Cos’è la convenzione di Instambul?
COS’è LA CONVENZIONE DI ISTANBUL?
LA TURCHIA ESCE DALLA CONVENZIONE DI INSTAMBUL
Erdogan nel Marzo 2021, forse per riaffermare il suo potere in un periodo di forte crisi economica, sceglie di accontentare i conservatori che da tempo chiedono di recedere dalla Convenzione di Instambul.
L’attuale ministra della Famiglia in Turchia, supporta questa decisione e asserisce che i diritti delle donne sono comunque garantiti dalla legislazione interna e dalla Costituzione.
Anche la stampa filogovernativa nei suoi articoli ripete più volte che il trattato non agevola l’unità della famiglia, perchè incoraggia il divorzio e favorisce la comunità LGBT.
La decisione di Erdogan ha suscitato la rabbia delle donne e degli attivisti per i diritti civili, con conseguenti appelli e proteste in varie città turche.
L’opposizione contesta l’aver emesso un decreto presidenziale senza precedergli alcun dibattito parlamentare. Ritiene che questa decisione sia una vera doccia fredda che rende le donne cittadine di serie B e favorisce il femminicidio.
LA SITUAZIONE DELLE DONNE TURCHE
Il patriarcato in Turchia sembra sia un modello ancora molto radicato e la violenza domestica sulle donne risulta dalle statistiche governative molto più diffusa che in altre nazioni.
Secondo varie organizzazioni no profit che si occupano di diritti civili, stupro e delitto d’onore in Turchia sono talvolta ritenuti reati tollerabili, soprattutto in alcune zone rurali dove sospettano anche sia ancora largamente presente il matrimonio infantile.
Dalle statistiche, la disparità tra uomini e donne, risulta significativa anche per quanto riguarda il lavoro e l’istruzione, sebbene la discriminazione di genere sia legalmente vietata.
BREVE STORIA DEL FEMMINISMO TURCO
Il movimento del femminismo turco nasce nel XIX secolo, con l’inizio della modernizzazione, dopo il declino dell’impero ottomano. Le donne turche più agiate e istruite in questo periodo iniziano ad organizzarsi e fanno nascere le prime associazioni femministe. Chiedono più istruzione, la possibilità di lavorare, l’abolizione della poligamia e del velo islamico obbligatorio.
Nei primi trent’anni del 1900 raggiungono questi obiettivi oltre al suffragio femminile e alla possibilità di essere elette. Queste conquiste rimangono insufficienti perchè non rappresentano il riconoscimento di una vera e propria parità di genere e negli anni 80 il movimento femminista in Turchia è ancora molto attivo.
Negli anni 2000 si ottiene finalmente il riconoscimento della parità tra sessi da un punto di vista legale. Viene inoltre innalzata l’età minima necessaria per il matrimonio, lo stupro coniugale diventa reato e le pene per il delitto di onore vengono aumentate.
Nel 2012 la Turchia è uno dei primi stati a ratificare la Convenzione che il consiglio d’Europa ha voluto contro la violenza sulle donne. Questo è il motivo per cui viene chiamata “la Convenzione di Istanbul”.
UNA SOCIETA’ CHE NON AMA LE DONNE
Il femminicidio è un delitto presente in tutto il mondo e quindi anche in Turchia, dove una società di tipo patriarcale, estremamente conservatrice non aiuta.
Talvolta, fatti particolarmente violenti, compiuti su donne, vengono diffusi sul web e trasformano queste vittime in simboli. La violenza verso il genere femminile, sia fisica che verbale, in forme più o meno gravi, è però presente e talvolta giustificata ovunque.
Basta solo guardarci intorno.