MOTHER FATHER SON La nuova serie con Richard Gere

 

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Mother Father Son è la nuova serie prodotta dalla BBC con Richard Gere come protagonista nel ruolo di uno spietato e volitivo magnate dell’editoria. Gli otto episodi, che la compongono sono scritti e ideati da Tom Rob Smith e sono trasmessi da Sky o disponibili su Now tv.

LA TRAMA

Il padre è Max Finch, influente proprietario di un impero editoriale. A inizio storia, arriva a Londra, per decidere chi sostenere nella imminente campagna elettorale. Deve anche incontrare il figlio Caden, futuro erede e direttore del “National Reporter”, la testata di punta del gruppo, che non sta andando come dovrebbe.

La Madre Kathryn è una ricca ereditiera, divorziata da Max. In passato è stata costretta da quest’ultimo ad allontanarsi e rinunciare all’educazione del figlio, quando ancora bambino. Mentre sta lavorando, come volontaria, in una mensa per senzatetto, incontra uno degli ospiti e, attratta dai suoi modi, inizia a frequentarlo.

Il figlio Caden Finch, futuro erede dell’impero editoriale, è evidentemente schiacciato dalla figura del padre che gli impone un ruolo all’interno dell’azienda, di cui non si sente all’altezza. Sa di essere sotto esame e, visibilmente sotto pressione per la visita paterna in un periodo non proprio positivo, raggiunge il limite e… “crack” si spezza.

Da questa rottura parte la vera storia dove frequenti flashback permettono di ricostruire il difficile contesto in cui si muovono i personaggi.

Intanto due giornalisti stanno indagando sulla sparizione di una giovane donna e sulla morte di un investigatore privato. Entrambe le vicende sembrano collegate tra loro e con qualche strano intrigo di potere… forse anche alla la famiglia Finch?

RICHARD GERE IN TV

E’ il primo ruolo da protagonista in una finction televisiva del famoso attore, ma non è la prima volta che appare in tv. Ha infatti recitato, nel 1976, nel famoso telefilm “Kojak”.

Il divo era entusiasta a inizio riprese, ma a fine lavori ha dichiarato di non voler ripetere l’esperienza perchè troppo impegnativa, dice in un’intervista a Radio Times:
” Le riprese sono durate 6 mesi ed è stato come girare 4 film indipendenti interpretando lo stesso personaggio”.

IL CAST DI MOTHER FATHER SON

  • Richard Gere: Max Finch, il padre, magnate dell’editoria, potente e spietato
  • Helen McCrory: Kathryn Villiers, madre e ex moglie di Max
  • Billy Howle: Caden Finch, il figlio schiacciato erede dell’impero
  • Pippa Bennett-Warner è Lauren Elgood, una consulente di Max,
  • Sinéad Cusack è Maggie Barns ex storica giornalista del National Reporter.
  • Danny Sapani è Jahan Zakari, il primo Premier musulmano del Regno Unito. Candidato per le elezioni.
  • Paul Ready è Nick Caplan, un giornalista del National Reporter,
  • Joseph Mawle è Scott Ruskin, il senzatetto da cui Kathryn è attratta
  • Sarah Lancashire è Angela Howard, Candidata alla campagna elettorale
mother father son con Richard Gere, Helen McCrory e Billy Howle
mother father son con Richard Gere, Helen McCrory e Billy Howle

QUALCHE CONSIDERAZIONE

Sono arrivata alla quarta puntata e sono davvero coinvolta, è certamente una serie con una qualità superiore alla media. Trama, costumi, fotografia, ambientazioni, costruzione dei personaggi, sono studiati e coerenti.

Come in molte serie televisive, la prima puntata è la premessa e contemporaneamente la presentazione dello scenario in cui si svolgerà l’intera vicenda. I tre punti di vista dei personaggi principali e l’inchiesta dei giornalisti, sono trattate come quattro storie differenti che, nel corso delle puntate, vanno mano a mano a convergere. Lo scorrere dei fatti è volutamente lento, per far meglio comprendere la psicologia delle figure che si muovono in questa trama, molto complessa. Si parla di una vicenda familiare, ma il contesto dei media e del loro ruolo nel gioco del potere è molto forte. Niente si lascia all’immaginazione, i fatti vengono esposti come sono, in maniera cruda e diretta, sia per i concetti espressi che per le immagini, spesso davvero molto forti. La sceneggiatura si avvale di parecchi flashback, che rallentano lo svolgere dei fatti, ma servono a farci entrare nella complessa logica di questa famiglia.

Gere riesce a caratterizzare benissimo il personaggio del padre che è al centro di tutta la vicenda. Solo lui e il gelo dei suoi sguardi valgono la visione di questa serie. Anche la McCrory, che riesce a dare alla madre quel tocco di ambiguità e Billy Howle nel difficile ruolo del figlio, sono davvero bravi. In questa serie, i personaggi hanno particolarità molto spiccate ed è un’attimo perdere l’equilibrio e trasformarli in caricature. Anche la sceneggiatura e la regia aiutano a non uscire dalle righe, l’unico eccesso è il voluto realismo, senza nessun filtro, usato per descrivere i fatti.

Vi consiglio questa serie per la sua originalità, per la qualità in ogni suo aspetto e per la sua capacità di coivolgere.