TAMARA DE LEMPICKA, La baronessa col pennello

Giovane signora con guanti (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Giovane signora con guanti (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

 

Tamara de Lempicka, la baronessa col pennello, è una splendida e sofisticata ribelle. I suoi quadri hanno il fascino del lusso in stile “Grande Gatsby” e ci riportano agli inizi del secolo scorso, quando si guidavano le Bugatti e si ballava al ritmo del Charleston. E’ stata riscoperta recentemente, grazie alla popstar Madonna che è una grande collezionista delle sue opere. I suoi quadri, apparsi nei video della cantante, sono icone della cultura pop e, anche se in tanti non sanno chi sia, hanno probabilmente visto i suoi dipinti almeno una volta. Ha condotto una esistenza avventurosa e fuori dagli schemi e, pur rendendo pubblico il proprio stile di vita, Il suo personaggio è sempre stato avvolto da un allure di mistero alimentato da lei stessa.

GLI INIZI

Tamara de Lempicka nasce a Varsavia nel 1898. Figlia di madre polacca e di un agiato ebreo russo. Dopo la morte del padre, trascorre qualche anno con la nonna Clementine grazie alla quale sviluppa il gusto per il bello. La nonna, di classe agiata, la vizia con abiti lussuosi, le migliori scuole e viaggi in Italia, dove nasce l’amore per l’arte. Dotata di un senso estetico innato, rincorrerà la bellezza per tutta la vita e questo determinerà sia la sua grandezza che la sua rovina.

Ritratto del Marchese D'Affitto (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Ritratto del Marchese D’Affitto (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

MATRIMONIO

Dopo la morte della nonna, si trasferisce a San Pietroburgo in casa della zia a San Pietroburgo. Qui, ancora adolescente, decide di voler conoscere il facoltoso Tadeusz Łempicki, nobile avvocato e celebre seduttore. Si presenta, con il preciso intento di conquistarlo, ad una sua festa, vestita da guardiana di oche con un paio di oche vive al seguito. Il maturo aristocratico ne rimane affascinato.

LA FUGA A PARIGI

I due si sposano poco prima dello scoppio della rivoluzione russa e l’anno seguente il marito viene arrestato a causa della sua militanza nelle file controrivoluzionarie. Tamara, grazie alla sua avvenenza, riesce a farlo liberare e a ottenere dal console il lasciapassare per entrambi.
 I due si trasferiscono prima a Copenaghen, e poi in Francia. L’arrivo a Parigi è difficile, gli esuli russi sono quasi tutti nobili, ridotti in miseria, che cercano di arrangiarsi come possono. 
Tamara deve vendere i propri gioielli per mandare avanti la famiglia e Tadeusz, diventa contrabbandiere di beni di lusso, provenienti dai nobili decaduti.

Andromeda (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Andromeda (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

LA CARRIERA DI PITTRICE

Poco dopo la nascita della figlia Kizette, Tamara decide di dedicarsi alla pittura e inizia a frequentare l’Accademia di belle arti. Il successivo incontro con André Lhote è decisivo per lo sviluppo del suo stile personale: un misto tra Art Déco, cubismo e neoclassicismo. Nello stesso periodo inizia anche come disegnatrice di cappelli e indossatrice. Il suo stile e la cura per ogni dettaglio la rendono un’icona nei salotti mondani e tra le signore dell’epoca. Appare come una donna elegante, seducente, attenta alla sua immagine, sempre in prima linea alle feste più sfarzose. D’annunzio la chiama “la donna d’oro” e la ospita al Vittoriale, ma di questo parleremo a fine articolo. Tamara già luccica al cospetto della scena parigina, e sta per diventare una folgore. Due anni dopo tiene la sua prima mostra, dando il via alla sua carriera di ritrattista. E’ nata l’artista Tamara de Lempicka con la sua vita di eccessi ed episodi leggendari. La sua continua fuga dalla banalità la porterà ad essere protagonista di diversi episodi folli, tra cui addirittura un tentativo di incendiare il Museo del Louvre insieme agli amici futuristi.

Donna blu con chitarra (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Donna blu con chitarra (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

LA DONNA D’ORO E L’AMORE LIQUIDO

Il 1921 è l’anno in cui Tamara scopre la propria bisessualità. E’ un passaggio fondamentale nella sua crescita artistica. S’innamora della sua vicina di casa; la ritrae continuamente, e l’erotismo traspare da queste opere nel suo stile definito anche «cubismo morbido». In questo periodo conosce altre donne che per lei saranno importanti e che diventeranno protagoniste dei suoi quadri. Tra queste anche la duchessa Marika de La Salle, persona potente nell’ambiente dei galleristi, il cui ritratto diverrà il simbolo della donna moderna. Kizette, dirà della madre

 «Aveva le sue leggi, ed erano quelle degli anni Venti. Le interessavano soltanto quelle persone che lei chiamava “le migliori”: gli aristocratici, i ricchi e l’élite intellettuale. Come qualunque persona di talento, anche mia madre era convinta di meritarsi tutto ciò che il mondo poteva offrire e questo le dava la libertà di frequentare solo chi poteva aiutarla o contribuire a sviluppare il suo ego.»

Ormai Tamara è completamente assorbita dall’attività pittorica e dalle sue amanti. Lavora tutto il giorno, accompagnata dalla musica di Wagner e dalla cocaina di cui fa uso regolare. E’ una celebrità eccentrica appartenente all’ambiente lesbico di Parigi. È la ritrattista più in voga e ambita dall’élite del tempo, retribuita con compensi altissimi. Travolta dalla frenesia della popolarità e dai nuovi svaghi tipici del periodo, l’artista si costruisce un personaggio a tavolino scandaloso e ammantato di mistero.

Autoritratto su Bugatti verde (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Autoritratto su Bugatti verde (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

IL MARITO SE NE VA E LEI SI FA BARONESSA

Il marito Tadeusz esasperato dal suo comportamento, la lascia, per trasferirsi con la nuova compagna in Polonia. Tamara, inizialmente cerca di riconquistarlo, ma il lavoro continua a essere la sua massima priorità e con il famoso autoritratto «Bugatti verde» verrà consacrata come icona, diventando famosa anche nel nuovo continente. L’anno seguente, incontra il barone Raoul Kuffner de Dioszegh. Tra i due è amore a prima vista e immediatamente diventano una coppia. Tre anni dopo si sposano e per Tamara inizia una fase della sua vita più serena, sempre grande nella fama, ma libera dagli eccessi. Si reinventa come baronessa de Lempicka Kuffner, e prevedendo sul nascere la Seconda Guerra Mondiale, mette al sicuro sé, il barone, e Kizette, trasferendosi con loro negli Stati Uniti.

GLI ULTIMI ANNI

Quando l’amato Barone muore, Il successo di critica e pubblico sta calando e il carattere di Tamara è sempre più spigoloso. La Łempicka si trasferisce in Texas, dove sviluppa una nuova tecnica pittorica consistente nell’utilizzo della spatola al posto del pennello. Questo nuovo stile non viene apprezzato dalla critica, tanto che la pittrice giura di non esporre più i suoi lavori in pubblico. Nel 1978 si trasferisce in Messico, dove nuore nel due anni dopo. Come da sua volontà, il suo corpo viene cremato, e le sue ceneri vengono sparse sul vulcano Popocatépetl.

Le ragazze (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Le ragazze (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

LA SUA PITTURA

Tamara de Lempicka prende spunto dal post-cubismo del suo maestro Andrè Lhote, che unisce ad un gusto Art Déco riletto in chiave personale. Tamara dipinge con pennellate piatte e compatte, utilizzando colori accesi graduati, crea linee pure e definite. L’atmosfera che si respira nelle sue opere è lussuosa e densa di erotismo e provocazione. Le donne di Tamara sono veneri moderne, borghesi e altezzose, hanno la pelle color avorio e sono sensuali rappresentanti del clima culturale e della moda del periodo. Dipinge l’emancipazione femminile, le sue donne sono indipendenti e appaiono potenti e seducenti, libere di guidare e sfrecciare, su lussuose automobili, ovunque vogliano. Sicuramente Tamara descrive così bene le donne perché le ama. Le sue modelle sono spesso anche le sue amanti. Negli ultimi anni la sua arte risente della personalità ingombrante della pittrice, le forme astratte rappresentano per lo più i grattacieli americani. Usa la spatola e abbandona il pennello.

CURIOSITA’

  • La popstar Madonna, affascinata sia dai dipinti che dalla biografia della pittrice, è una delle principali collezioniste delle opere di Tamara de Lempicka. Oltre ad averle prestate per eventi pubblici, mette i suoi quadri nei video musicali di alcuni dei suoi grandi successi, facendole conoscere al grande pubblico.
  • Tra gli altri collezionisti delle opere della Lempicka troviamo Jack Nicholson, Barbra Streisand e gli stilisti Dolce e Gabbana.

 


L’INVITO DI D’ANNUNZIO

Tamara de Lempicka
Tamara de Lempicka

Viene ospitata da Gabriele D’Annunzio, al Vittoriale (di cui parliamo in questo articolo), col pretesto di un ritratto. L’intenzione del Vate è quella di aggiungere Tamara alla lunga fila delle sue amanti, per Tamara, è invece un’occasione per farsi pubblicità. Un ritratto del grande D’Annunzio, accrescerebbe la sua fama. Il Vate sembra pazzamente innamorato di lei e questo la lusinga, tanto da essere lei a proporre il primo incontro:

“Venerdì. Caro maestro e amico ( come spero ed intensamente desidero), sono appena arrivata a Firenze!!! Perché proprio Firenze? Per lavorare, per studiare i cartoni del Pontormo, per purificarmi al contatto della vostra arte sublime! Quanto mi rattrista non poter esprimere le mie idee. Sarei così felice di poter parlare con voi, di confidarvi i miei pensieri!Credo che voi siate l’unica persona che tutto può capire e che non mi definirebbe pazza, voi, che avete visto tutto, che avete vissuto tutto, che avete provato di tutto. Per Natale ritorno a Parigi. Passo per Milano dove conto di trattenermi per due giorni. Volete che passi anche da voi (in senso buono s’intende)? Io ne sarei così felice! Voi no? Vi invio, caro fratello, tutti i miei pensieri, quelli buoni e quelli cattivi, quelli scurrili e quelli che mi fanno soffrire. Tamara de Lempicka”.

D’Annunzio la invita al Vittoriale e per festeggiare il suo arrivo, fa sparare un paio di cannonate a salve dall’incrociatore ‘Puglia’ accompagnando ogni sparo con l’augurio sonoro

‘Alla Polonia indipendente! Alla vostra arte! Alla vostra bellezza!”

MA TAMARA NON CEDE
La dormeuse (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
La dormeuse (courtesy of tamara-de-lempicka.org)

Tamara non è disposta a cedergli e Il Vate si innervosisce. Non è abituato ad essere respinto e le sue parole sono crudeli:

“Voi non siete una signora, ma nient’altro che una cocotte, una cocotte molto accorta, lo ammetto. Solo la cortesia mi impedisce di farvi mettere alla porta dalla più umile delle mie serve. Eppure io rimarrò un signore fino alla fine, lo faccio per vostro marito, che d’altra parte posso solo compatire per avere avuto in sorte una donna come voi. Pranzerò con voi per ritirarmi molto presto: alle dieci e mezzo aspetto la visita di una giovane amica che passerà la notte con me”.

Passarono insieme altre giornate simili finché la bella polacca rivelò che era lì solo per il ritratto.

Può darsi che non vogliate toccare quest’argomento perché non conoscete i miei prezzi’.

Il poeta si irrita a tal punto da cacciarla di casa.

Se credete di poter parlare in questo modo con Gabriele D’Annunzio vi sbagliate. Addio!’

Qualche giorno dopo, D’Annunzio, pentito, le invia una pergamena, con una poesia, dedicata a lei, “La donna d’oro” ed un portagioie con un anello di argento massiccio, sormontato da un gigantesco topazio. Tamara è molto dispiaciuta di non aver eseguito quel ritratto. Raggiungerà comunque il successo e non avrà bisogno delle raccomandazioni del Vate, ma il suo topazio lo porterà fino alla fine.

Il turbante verde (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
Il turbante verde (courtesy of tamara-de-lempicka.org)
UNA VERSIONE DIFFERENTE DELLA STORIA

Esiste un’altra versione della storia dove Tamara, che ha alte aspettative sull’intellettuale seduttore, si ritrova invece davanti un uomo pretenzioso e villano, al quale nulla importa della sua arte. Sembra che gli abbia concesso, per umiliarlo, di baciarle un’ascella per poi lasciare la villa in taxi, sdegnata, senza nemmeno portare a termine il suo lavoro. Non servirono le lusinghe, il denaro e l’anello di topazio, recapitato in hotel su un cavallo bianco, assieme al poema dal titolo «Donna d’oro».
 Tamara dice di non voler essere un trofeo sulla mensola di «un vecchio nano in divisa».