
Il centro abitato si snoda lungo una strada posta in mezzo alla valle omonima. Un percorso che costeggia il torrente Acqua Granda (Spol in tedesco) e che in un tratto diventa un bellissimo lago incastonato tra maestose montagne al centro di un paesaggio splendido.
UN PO’ DI STORIA
I primi documenti scritti su Livigno appaiono dopo il 1100, ma le prime notizie su gruppi organizzati e residenti stabilmente nella zona risalgono al 300.
L’isolamento geografico ha da sempre condizionato ogni possibilità di progresso, benessere e crescita culturale di questo paese, originariamente sotto il distretto di Bormio. Fino a metà del 1900, durante l’inverno, prima di alcune migliorie effettuate nel sistema viario, Livigno rimaneva completamente senza vie di comunicazione per raggiungere l’esterno.
Già nel 600 gli abitanti di Livigno per questo motivo ottengono concessioni e l’autonomia di commerciare senza dazi. Questi privilegi rimangono anche sotto il successivo dominio Napoleonico e quello Austriaco.
Dopo l’annessione al Regno d’Italia, nel 1877 le concessioni vengono rinnovate con continue proroghe fino al 1972 quando con l’istituzione dell’IVA, il territorio viene dopo poco tempo riconosciuto zona extradoganale e quindi esente da questo tipo di tassazione.

UN GIRO A LIVIGNO, ZONA FRANCA
L’esonero da alcune imposte, come l’IVA favorisce lo sviluppo del turismo a partire dalla fine degli anni cinquanta. Attualmente a Livigno conviene l’acquisto di parecchi beni tra cui il carburante che in Italia è particolarmente tassato.
Questo ha generato una situazione anomala di “turismo commerciale” cioè di un rilevante trasferimento di persone che si spostano prevalentemente per acquistare a prezzi più favorevoli. Un fenomeno, che nei tempi è sensibilmente cresciuto ed è attualmente regolato da una serie di norme che impongono un limite agli acquisti che varia a seconda del tipo di merce.

BELLA SIA D’INVERNO CHE D’ESTATE
I rifugi in cima alla montagna, raggiungibili con moderne ovovie, offrono tutto l’anno i gustosissimi piatti tipici della zona.
Ricca di negozi con prodotti di alto livello a prezzi concorrenziali, Livigno è il regno dello shopping. Sicuramente conveniente l’acquisto di liquori, sigarette e profumi. Ma anche in fatto di tecnologia e abbigliamento si possono fare ottimi affari.
In qualsiasi stagione, che sia per la natura, o per rilassarsi o per fare sport o solamente per una giornata di shopping è una meta perfetta dove trascorrere il proprio tempo.

UN GIRO A LIVIGNO TRA FOLKLORE E CURIOSITA’
Il termine Ghibinèt (probabilmente dal tedesco Gabe Nacht) è l’epifania livignasca e dell’alta Valtellina. Durante questa festa i bambini entrano nelle case dicendo: “Bondì, ghibinèt!” e le persone contraccambiano con dolciumi e piccoli doni. Una sorta di Halloween tra le Alpi.
Il carnevale livignasco oltre che dai carri allegorici, maschere e giochi popolari, è caratterizzato dalla presenza dei sonét, poesiole satiriche composte dagli appartenenti delle tre contrade del paese.
La zona di Livigno viene chiamata “Il piccolo Tibet” per la sua somiglianza con il famoso altopiano asiatico. Questo appellativo gli è stato attribuito dall’autore di leggende e racconti Alfredo Martinelli nel 1967 in una pubblicazione intitolata così.

LEGGENDE DEL POSTO
Una leggenda, molto conosciuta in zona, è quella legata alla stregoneria dei piedi. Durante il periodo della peste, le donne del paese si svegliarono una mattina con i piedi ingrossati e deformi. Inizialmente impaurite e imbarazzate, si rinchiusero in casa a pregare. Quando però scoprirono che era una disgrazia comune a tutte le signore della zona, pensarono ad una stregoneria.
La colpa venne inizialmente fatta ricadere su vari animali tra cui un gatto nero, una lontra, una civetta. Poi si passò ad incolpare i folletti. Alla fine gli abitanti decisero di recarsi in pellegrinaggio sulla cime dell’Alpe Vago e vi piantarono una croce. Questo spezzò il maleficio.
C’è una frase che spesso si sente a Livigno tra la gente del luogo. E’ riferita a un episodio di una battaglia avvenuta nel 1600 nella valle di Livigno, tra le truppe imperiali spagnole e quelle francesi. Questi ultimi, inferiori come numero, ricorsero ad uno stratagemma per salvarsi la vita. Vestiti con camici bianchi si recarono di notte presso le truppe nemiche fingendosi fantasmi. Gli spagnoli terrorizzati scapparono gridando:
“Noi combattiam coi fanti e non coi santi!”.
Attualmente la memoria del combattimento è ricordata su un dipinto nella sala consiliare del Comune di Livigno.

COME RAGGIUNGERE LIVIGNO?
- In Auto:Venendo da Milano, Livigno si raggiunge via Lecco e Bormio, percorrendo la Valtellina e attraverso il Passo del Foscagno, dove le nevicate frequenti in quasi tutte le stagioni obbligano ad avere a bordo catene da neve almeno da ottobre a maggio.
- In Treno: In Italia la stazione più vicina è quella di Tirano, a circa 70 km da Livigno. Sono previste coincidenze con i bus di linea per Livigno.
- In Aereo: Gli aeroporti italiani più vicini sono quelli di Milano e Bergamo.
- In Bus: Nei periodi di alta stagione le autolinee locali forniscono un servizio di collegamento diretto Milano-Bormio.
Il collegamento Bormio-Livigno avviene durante tutto l’anno tramite pullman di linea.