E’ una graziosa città situata in un’ansa del fiume Mincio, che confluisce in tre laghi artificiali. Nel XII secolo, si organizzò un sistema di difesa, sistemando il corso del fiume in modo che circondasse completamente il centro abitato con quattro aree lacustri: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo. Questo rese Mantova, un’isola a cui si accedeva attraverso due ponti: il Ponte dei Mulini e il Ponte di San Giorgio, ancora esistenti. A metà del 1700 il lago Paiolo, viene prosciugato per rendere l’ambiente più salubre e per permettere l’espansione della città. Si inizia anche un’opera di bonifica che terminerà solo 200 anni dopo.

Mantova è l’unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre allestite in 8 differenti musei virtuali. Dal 2008 è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, qualche anno dopo viene eletta capitale italiana della cultura e riceve riconoscimenti anche per la cucina e lo sport. Nel 2017 si è inoltre classificata al primo posto tra le migliori città italiane per qualità dell’ambiente e della vita.

L’ORIGINE DEL NOME
l nome della città si dica derivi dalla profetessa Manto la quale, fuggita da Tebe, si ferma nel territorio che oggi ospita la città, allora completamente palustre. Qui crea un lago con le sue lacrime che hanno la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beve. Virgilio, originario della zona, narra nell’Eneide che Manto avrebbe incontrato e sposato la divinità fluviale Tybris e avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, Mantua. Il mito della fondazione di Mantova, secondo il poeta, trova spazio anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri.
C’è un’altra teoria dove Mantova trae l’origine del suo nome da Manth, dio etrusco, signore dei morti.

UN PO’ DI STORIA
Nasce come insediamento etrusco, ma sembra che prima di loro fosse già presente l’antico popolo degli umbri. Nell’anno 1000 inizia il dominio dei Canossa, 200 anni dopo vengono sostituiti dai Bonacolsi, ma è nel 1300 con i Gonzaga, che inizia il massimo periodo di fioritura culturale e artistica. Nel 1600 Mantova subisce un periodo di guerre e un saccheggio a opera dei lanzichenecchi, che diffondono anche la peste e da qui inizia un lento declino della città, che nello stesso periodo è vittima anche di una forte inondazione che la rende paludosa e malsana. E’ allora che si decide di prosciugare il lago Paiolo a sud, trasformando la città in una penisola come è ancora oggi. I Gonzaga a inizio 1700 in pieno declino, lasciano la città in mano agli austriaci, che si alternarono ai francesi, fino in epoca risorgimentale, quando Mantova diventa caposaldo della lotta per l’indipendenza. In questo periodo avvenne l’eccidio dei Martiri di Belfiore, che anticipa l’unità nazionale e porta Mantova a far parte dello Stato Italiano.

COSA VEDERE IN UN POMERIGGIO IN CENTRO A MANTOVA
PALAZZO DUCALE
E’ una città/palazzo che si estende per 35.000 metri quadrati. Contiene ben 500 sale affrescate e decorate da artisti del calibro di Giulio Romano, Raffaello e Mantegna. Composto da vari edifici collegati tra loro da gallerie, cortili e giardini, in Europa è per estensione, secondo solo al Vaticano. Da non perdere è la Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio, affrescata da Andrea Mantegna.

PALAZZO DELLA RAGIONE
- Fu edificato nel 1200, con funzioni pubbliche e allo scopo di consentire le assemblee e le adunanze cittadine. Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell’ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Sulle pareti di questo ambiente sono visibili i resti di affreschi medievali della fine del XII e del XIII secolo recentemente restaurati. A questo salone si accede tramite una ripida scala posta sotto la Torre dell’Orologio innalzata nel Quattrocento, epoca alla quale risalgono anche i portici che si affacciano su Piazza Erbe. Il Palazzo è ora adibito a sede espositiva ospitando mostre d’arte organizzate dal Comune di Mantova.
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palazzo podestà
PALAZZO PODESTA’
Detto anche “Palazzo del Broletto”, fu costruito nel 1200 su commissione del podestà, e restaurato 200 anni dopo da Giovanni D’Arezzo su richiesta dei Gonzaga.
TORRE DELL’OROLOGIO

PALAZZO TE
CATTEDRALE DI SAN PIETRO
- Dedicato a San Pietro, l’attuale Duomo in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il 1300 e il 1400 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel 1500 da Giulio Romano, che lascia intatta la facciata e si ispira per le modifiche alle basiliche paleocristiane. L’attuale facciata, in marmo di Carrara, risale al 1700. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell’antica facciata. All’interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l’altare maggiore è conservato il corpo incorrotto di Sant’Anselmo da Baggio patrono della città. La Cattedrale, è la sede vescovile di Mantova.
BASILICA DI SANT’ANDREA
- Progettata da Leon Battista Alberti, si inizia a costruire sul finire del 1400 e si conclude più di 300 anni dopo con la costruzione della cupola su progetto di Filippo Juvarra. Nella cripta è custodita all’interno dei Sacri Vasi la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo portato a Mantova dal centurione romano Longino. In una delle cappelle è conservato il monumento funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall’effigie in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.
ALTRI POSTI E COSE DA VEDERE A MANTOVA
- Certamente un pomeriggio in centro a Mantova non basta per vedere tutto, ma vi lascio un elenco di motivi per ritornare: Basilica palatina di Santa Barbara, Rotonda di San Lorenzo, Chiesa di San Sebastiano, Palazzo Bonacolsi, Palazzo di San Sebastiano, Palazzo d’Arco, Casa del Mantegna, Casa di Rigoletto, Casa della Beata Osanna Andreasi, Casa del Bertani, Casa di Giulio Romano, Casa del Mercante, Casa del mercato, Casa del Rabbino, Ospedale Grande di San Leonardo, Palazzo dell’Accademia, Palazzo dell’agricoltura, Palazzo della Banca d’Italia, Palazzo Canossa, Palazzo Capilupi, Palazzo Cavriani, Palazzo Colloredo, Palazzo Di Bagno, Palazzo Municipale, Palazzo Sordi, Palazzo Valenti Gonzaga, Pescherie,Villa Nuvolari, Ponte dei Mulini, Ponte di San Giorgio, Teatro Bibiena, Teatro Sociale, Teatro di Corte dei Gonzaga, Torre del Podestà, Torre degli Zuccaro, Torre dei Gambulini, Torre del Salaro, Torre degli Arrivabene, Torre di San Domenico, Cartiere Burgo, Castello di San Giorgio, Rocca di Sparafucile, Forte di Pietole, Torre della Gabbia, Torre di Sant’Alò o Torre Nuova, Casa torre dei Bonacolsi, Porta Giulia, Voltone di San Pietro, Portali delle Aquile, Piazza Sordello, Via Broletto, Piazza Broletto, Piazza delle Erbe, Piazza Canossa, Piazza Virgiliana.
COME ARRIVARE
Mantova si trova sulla linea Modena – Verona. La stazione dista pochi minuti a piedi dal centro storico.
In auto Mantova si raggiunge attraverso l’autostrada A22 Modena-Brennero (uscite di Mantova Nord a 4 chilometri dal centro e Mantova Sud a 11,5 chilometri dal capoluogo), A4 Milano – Venezia, uscite di Desenzano, Sirmione, Peschiera del Garda e Verona Sud, Autostrada del Sole A1, uscite di Parma Est e Reggio Emilia.

QUALCHE CURIOSITA’
- Nasce qui Tazio Nuvolari, detto anche “il mantovano volante”. Per gli appassionati, nel pomeriggio in centro a Mantova, potrebbe far tappa al museo allestito in suo ricordo.
- Anche il castello di San Giorgio ha il suo fantasma. E’ quello di Agnese Visconti, che il marito Francesco Gonzaga fece decapitare con un pretesto perchè non riusciva a dargli un erede.
- Camera emblematica del Palazzo Ducale è la stanza degli Sposi, capolavoro di Andrea Mantegna. La camera è ricca di affreschi che impreziosiscono tutte le pareti ed in particolare il soffitto dove sembra di vedere un occhio sul cielo che sfonda le pareti.

- Un luogo molto particolare sempre all’interno del Palazzo Ducale è l’Appartamento dei Nani di Corte. In questa sala ogni cosa è realizzata in misura ridotta, come se fosse la casa di piccoli gnomi. In realtà questa stanza è solo una ricostruzione simbolica ispirata al sogno biblico della scala di Giacobbe.
- Uno dei tanti Graal sparsi sul territorio italiano si trova proprio a Mantova, nella Basilica di Sant’Andrea. All’interno della Basilica è conservata una reliquia che dovrebbe contenere il sangue di Cristo. Secondo la tradizione il sangue è stato raccolto da San Longino, il soldato che ne trafisse il costato e conservato in due calici d’oro.
- Il tema ricorrente tra i luoghi dei gonzaga è il labirinto, esiste una stanza con questo nome che riporta anche il motto dei Gonzaga “Forse che si, Forse che no”
- Nel palazzo te ci sono ben 12 labirinti riprodotti sul pavimento della Sala di Amore e Psiche, oltre a quello che era formato dalle siepi del giardino, ora non più esistente.
