ANNA BOLENA La seduzione cambia il destino di una nazione

Anna Bolena poster
Anna Bolena poster

Anna Bolena, è sicuramente stata un abilissima arrampicatrice sociale, la cui ascesa al potere ha cambiato per sempre il destino dell’Inghilterra. Per lei Enrico VIII si scontra con la Chiesa, dando origine allo Scisma anglicano che rompe per sempre i rapporti tra Stato e religione.

Nasce nel 1501 (la data non è sicura poiché mai legalmente registrata) e a 32 anni diventa la seconda moglie di Enrico VIII Tudor. E’ la madre di Elisabetta I, futura regina di Inghilterra.

I PRIMI ANNI

Trascorre l’infanzia nel castello di famiglia a Hever, assieme al fratello Giorgio e alla sorella Maria. Il padre, Thomas Boleyn, duca di Norfolk è un facoltoso diplomatico. Quando viene inviato nei Paesi Bassi, riesce a far nominare la figlia Anna damigella d’onore di Margherita d’Asburgo (figlia di Massimiliano I).  Dopo due anni, quando la sorella di Enrico VIII d’Inghilterra sposa Luigi XII di Francia, il padre fa trasferire Anna alla corte francese, dove rimane qualche anno come dama di compagnia sia della regina di Francia Maria Tudor che di Claudia di Francia, regina consorte di re Francesco I. Durante la sua permanenza a corte, impara la lingua francese, studia arte, letteratura, musica, poesia, filosofia religiosa e acquisisce la raffinatezza tipica della cultura francese. Tutto ciò le sarà molto utile al suo rientro in patria e la renderà un modello per le dame della corte inglese.

hever castel (Attribution: The Giant Puffin / Public domain)
hever castel (Attribution: The Giant Puffin / Public domain)

L’ARRIVO A CORTE

Anna viene richiamata in Inghilterra per sposarsi col cugino irlandese, James Butler, che vive presso la corte inglese. C’è in corso una disputa famigliare fra i padri dei due promessi sposi per la contea di Ormond e il relativo titolo nobiliare. Il matrimonio sistemerebbe tutto, ma non viene mai celebrato e James sposa un’altra donna. La Bolena, ancora nubile, diventa invece la dama di compagnia di Caterina d’Aragona, regina spagnola e consorte di Enrico VIII, re d’Inghilterra.

Nel frattempo Maria Bolena, sorella di Anna, rientra in patria dalla Francia con la reputazione rovinata per la sua relazione con il re Francesco I e con alcuni cortigiani. Si sposa con un cortigiano inglese, alla presenza di re Enrico VIII di cui, poco tempo dopo, diviene amante. Donerà al re due figli: Caterina ed Enrico, che non verranno mai riconosciuti. Anna debutta a corte grazie alla sorella e da subito la sua grazia e bellezza non passano inosservate.

Anna Bolena
Anna Bolena

IL SUO FASCINO LA RENDE MUSA ISPIRATRICE

Fra i suoi ammiratori, spicca Henry Percy, VI conte di Northumberland, con cui Anna si fidanza segretamente. La relazione tra i due giovani, viene osteggiata dalla famiglia di lui, fino a far intervenire il cardinale Thomas Wolsey, di cui il giovane è il pupillo. Anna viene allontanata da Henry che si sposa con una nobildonna a cui era già promesso da tempo. Percy tenta 10 anni dopo di far annullare il proprio matrimonio per risposarsi con Anna. Dopo il periodo di allontanamento forzato, la giovane Bolena torna a far la dama di compagnia della regina Caterina d’Aragona.

Ha una relazione anche con il poeta inglese Thomas Wyatt che la descrive nella poesia “Una candida cerva sopra l’erba  come irraggiungibile e appartenente al re:

«Una candida cerva sopra l’erba

Verde m’apparve, con duo corna d’oro,

Fra due riviere, a l’ombra d’un alloro,

Levando ‘l sole, a la stagione acerba.

Era sua vista sì dolce superba,

Ch’i’lasciai, per seguirla, ogni lavoro;

Come l’avaro, che ‘n cercar tesoro

Con diletto l’affanno disacerba.

“Nessun mi tocchi”, al bel collo dintorno

Scritto avea di diamenti e di topazi;

“Libera farmi al mio Cesare parve.”

Ed era ‘l sol già vòlto al mezzo giorno,

Gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi;

Quand’io caddi ne l’acqua, ed ella sparve.»

Anche Thomas Wyatt sposa un’altra donna che dopo pochi anni accuserà di adulterio, separandosi da lei e tornando alla ricerca di Anna.
Enrico VIII
Enrico VIII

ENRICO E ANNA

E’ nel 1526 che re Enrico VIII,  inizia a corteggiare Anna desiderandola come amante. La donna rifiuta ogni tentativo di seduzione sapendo che, se avesse acconsentito alla richiesta, sarebbe stata solo una delle tante, come la sorella Maria. Il suo obbiettivo è quello di spingere Enrico VIII a separarsi dalla moglie Caterina per poterla sostituire, come nuova regina d’Inghilterra. Tiene sulla corda il re, spingendolo ad accelerare i tempi della separazione e questo le permette di intervenire anche nelle questioni politiche del regno. Sembra che durante il periodo del corteggiamento, durato circa sette anni, il loro rapporto non sia mai stato consumato.

LA GRANDE QUESTIONE

Il motive per lasciare la regina, non è solo a causa dell’infatuazione per Anna, ma anche per l’impossibilità di Caterina a procreare un erede Tudor. Dopo molti aborti, Caterina riesce a dargli solo una figlia femmina, Maria I d’Inghilterra e, durante la vicenda con la Bolena, non è già più fertile. Enrico VIII, si sposa, per avvicinare Inghilterra e Spagna, in visione di una futura unione tra i due regni. La moglie è la giovane vedova di suo fratello maggiore, morto a sedici anni, dopo quattro mesi dalle nozze. A causa di un passaggio controverso della Bibbia, dove si dice che un uomo non può contrarre matrimonio con la vedova del fratello, il Papa di allora, deve intervenire con un espediente per permettere questa unione.

«se alcuno prende la moglie del suo fratello, ciò è cosa brutta; colui ha scoperte le vergogne del suo fratello; sieno senza figliuoli» (Levitico, 20:21).

Il re cerca di far invalidare il matrimonio, sostenendo che nemmeno un papa poteva andare contro la Bibbia. Inoltre mette in discussione la verginità della regina, sostenendo che il matrimonio con il fratello fosse stato consumato. Questo significa che la loro unione è irregolare e la figlia Maria illegittima. Il piano di Enrico mira a far invalidare la dispensa papale, obbligando così il nuovo papa Clemente VII, ad ammettere l’errore commesso dal suo predecessore e annullare il matrimonio. La regina si oppone con tutti i mezzi e contesta le parole del marito. La vicenda diviene nota come  la “Grande Questione”.

Caterina d'Aragona
Caterina d’Aragona

CATERINA CONTRO TUTTI

Re Enrico si appella direttamente alla Santa Sede e manda il suo segretario a Roma, per chiedere l’annullamento del matrimonio e per ottenere una nuova dispensa con il permesso di risposarsi. Riesce ad ottenere solo l’autorizzazione alle nuove nozze, ma non l’annullamento. E’ uno stratagemma del papa per impedire al re di utilizzare anche la dispensa concessa, poiché il matrimonio con Caterina è ancora valido. Dopo una pausa la «Grande Questione» viene affidata all’influente cardinale Wolsey, che fa pressione alla Santa Sede ottenendo dal Papa l’autorizzazione ad istituire in Inghilterra un tribunale ecclesiastico per valutare il caso. Il verdetto deve essere comunque emesso unicamente da Roma.

Il processo vede una Caterina d’Aragona, sostenuta dal vescovo di Rochester, molto combattiva. Rifiuta diversi tentativi del cardinale Wolsey di convincerla a entrare in convento e, sicura delle proprie ragioni, tiene testa alle accuse. Riesci anche a far trasferire il processo a Roma, sede a lei più favorevole. Anna Bolena, intanto si trasferisce in una stanza vicina a quella del re, si fa assegnare delle dame di corte e riceve gli stessi onori di una regina, sia in privato, che in pubblico.

L’AFFARE SI COMPLICA

A processo concluso, il verdetto viene rimandato in attesa della decisione di Roma. Il cardinale Wolsey, considerato inefficiente e più fedele al papa piuttosto che al re inglese, è accusato di tradimento e viene destituito dalla sua carica pubblica. Il cardinale chiede ad Anna di intercedere con il re per aver restituiti i suoi privilegi, ma Anna non acconsente. A questo punto passa dalla parte della regina Caterina d’Aragona e di papa Clemente VII,  cercando di costringere Anna all’esilio. Re Enrico lo viene a sapere, lo fa arrestare, lo bandisce da corte e gli confisca le proprietà, che vengono parzialmente trasferite ad Anna. Convocato a comparire al processo, morirà di malattia prima di raggiungere Londra.

Nello stesso anno il papa chiede l’allontanamento da corte di Anna Bolena, e di fronte alla crescente impazienza del sovrano, impone a re Enrico di non impegnarsi in nuove nozze prima dell’emissione del verdetto. In risposta la regina Caterina viene bandita dalla corte ed esiliata, mentre le sue stanze vengono concesse ad Anna che è diventata ancora più influente, anche sulle questioni politiche. E’ lei a suggerire al re Enrico di seguire l’esempio dei riformisti religiosi sostenitori dell’idea che solo il monarca debba guidare la Chiesa. Thomas Cromwell, politico e uomo fidato del re Enrico VIII, presenta in Parlamento numerosi atti dove si sancisce che le leggi ecclesiastiche future e passate sarebbero passate sotto il potere del re, che avrebbe avuto pieni poteri. Durante questo periodo Anna organizza un incontro con il re francese Francesco I per ottenere la sua approvazione alle loro nozze.

la grande questione Di Emanuel Leutze
la grande questione (Emanuel Leutze)

LE NOZZE CON ENRICO

Prima di partire per Calais, re Enrico decide di elevare il rango della sua futura sposa. e crea in suo onore il titolo di marchese di Pembroke, rendendo Anna la donna più ricca del regno, anche la famiglia Bolena ottiene numerosi privilegi.

In Francia ottengono l’approvazione di re Francesco I e al loro ritorno si sposano in segreto. Quando Anna Bolena scopre di essere incinta  il re si convince di aver ottenuto il tanto agognato erede maschio e, per consolidare il matrimonio, fa varare una nuova legge per sposarsi secondo la legge della nuova Chiesa inglese. Il matrimonio viene celebrato con i nuovi crismi, ma verrà reso pubblico solo poco tempo prima dell’incoronazione di Anna. In seguito a questa decisione, Caterina d’Aragona fa ricorso a Roma e re Enrico VIII in risposta fa varare una nuova legge che rende le questioni riguardanti l’Inghilterra di esclusiva competenza dei tribunali inglesi escludendo definitivamente la Santa Sede.

Anna ed Enrico
Anna ed Enrico

QUESTA DONNA PORTA I SEGNI DEL DEMONIO

Dopo l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona il titolo di regina consorte d’Inghilterra passa ad Anna che è incinta di sei mesi. Viene incoronata presso l’Abbazia di Westminster tra l’ostilità del popolo che tra varie proteste, rifiuta di mostrare segni di rispetto per la sua nuova regina che dirà:

«La città mi è piaciuta abbastanza, ma ho visto pochi cappelli in aria, e sentito poche lingue».

Il popolo, che ama Caterina d’Aragona, con uguale fervore odia la Bolena fino a cercare di ucciderla. E’ accusata di aver umiliato pubblicamente l’amata regina Caterina d’Aragona, simbolo d’integrità morale, umiltà e fede cristiana e per aver spinto Enrico a separarsi dalla Chiesa di Roma. La nuova sovrana, agli occhi del popolo, è una crudele e spietata strega. Si dice che abbia un sesto dito e un grosso neo sul collo, considerati i marchi del diavolo. Il Papa emette una bolla per invalidare la sentenza di annullamento, dichiara illegittimi gli eventuali figli generati dall’unione tra i due e scomunica il re  Enrico sollecitandolo a cacciare Anna per tornare da Caterina. In risposta il parlamento inglese approva  l’Atto di Successione, con il quale re Enrico riconosce Anna come legittima regina d’Inghilterra, spostando la linea dinastica a suo favore e riconoscendo legittimi i suoi figli. Viene anche emanato l’atto di Supremazia, con cui re Enrico diventa capo della Chiesa d’Inghilterra e rende definitiva la spaccatura tra la Chiesa Romana e l’Inghilterra. Con lo scisma anglicano, la Chiesa d’Inghilterra passa sotto il controllo diretto di re Enrico.

Anna Bolena
Maria Bolena

NASCE ELISABETTA I

Dopo la sua incoronazione, Anna da alla luce la futura regina Elisabetta I d’Inghilterra. L’arrivo di un’altra femmina delude profondamente Enrico, che fidandosi delle previsioni di medici reali e astrologi, è convinto della nascita di un figlio maschio. Con la nascita di Elisabetta, Anna teme che Maria I d’Inghilterra, la primogenita che Enrico aveva avuto da Caterina d’Aragona, potesse spogliarla del titolo di principessa. Enrico, per tranquillizzare Anna, separa le due figlie mandando Elisabetta a Hatfield House dove trascorse la sua infanzia. Il rapporto matrimoniale tra il re e Anna è tempestoso. I litigi sono dovuti perlopiù alle ripetute infedeltà di Enrico che invece considera l’intelligenza e l’acume politico di Anna molto irritanti.

I sovrani, dopo Elisabetta, credono di poter avere altri figli, fra cui anche l’erede maschio, ma la seconda gravidanza si conclude con un aborto spontaneo. Il re incomincia, a convincersi dell’incapacità di Anna di potergli dare un figlio e inizia a pianificare un modo per separarsi da lei senza dover tornare da Caterina. Dopo una nuova riconciliazione, Anna si scopre nuovamente incinta. Sfortunatamente per lei, anche questa gravidanza finisce con un aborto spontaneo.

CATERINA MUORE ED E’ UN GIALLO

Poco prima della nascita di Elisabetta, Caterina d’Aragona, da tempo malata, muore. Durante il processo di imbalsamazione, a cui venne sottoposto il corpo di Caterina, si nota che il cuore della regina è di un insolito colore scuro. Inizia a circolare la voce che la regina sia stata avvelenata e i sospetti ricadono su Enrico e Anna. Oggi i medici sostengono che l’inusuale colore fosse dovuto a un probabile cancro al cuore. Dopo la morte di Caterina, Anna cerca di riappacificarsi con la figlia di lei, Maria, ma questa respinge ogni tentativo di avvicinamento, probabilmente perché, dando credito alle voci circolanti, accusava Anna di aver avvelenato la madre. Lo stesso giorno del funerale della regina, Anna ha un altro aborto spontaneo. Il feto è di sesso maschile.

Questo sancisce la rovina del matrimonio con il re che si convince dell’incapacità di Anna a partorire un erede. Inizia a vedere il suo matrimonio come frutto di un sortilegio, maledetto da Dio. Inizia così a corteggiare la dama di corte Jane Seymour, che sarebbe diventata la sua terza moglie. Alla Seymour vengono assegnati gli appartamenti più prestigiosi e il titolo di cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, a cui Anna ambiva per il fratello Giorgio, viene assegnato a un nemico dei Bolena molto vicino a Jane. Anna capisce, che presto verrà ripudiata e si attende lo stesso destino di Caterina d’Aragona.

ARRESTO E PROCESSO

La regina si trova in una situazione precaria. Durante la sua ascesa al potere si è fatta molti nemici a corte e il popolo inglese la vede come un’usurpatrice meritevole di odio e disprezzo. Anna viene indagata per alto tradimento e viene arrestata e portata nella Torre di Londra. In quegli stessi giorni, con l’accusa di essere stati amanti della regina, vengono arrestati: Il fratello di Anna, il poeta Thomas Wyatt e altri uomini vicini alla nuova regina. I presunti amanti della Bolena vengono processati e cinque di loro, tra cui il fratello, vengono riconosciuti colpevoli e condannati a morte. Lo stesso giorno dell’esecuzione viene dichiarato nullo il matrimonio tra Anna e il re e, di conseguenza, illegittima la loro figlia Elisabetta.

Anna viene processata per adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento. E’ colpevole di aver tramato, con i suoi amanti, per uccidere il re. Le accuse di Lady Rochford, la moglie del fratello, sono determinanti per confermare la sua colpevolezza. Oggi sappiamo che nessuna delle accuse mosse contro Anna era attendibile e che Thomas Cromwell è stato il principale responsabile del declino della Bolena. Avrebbe complottato per eliminarla di scena a causa delle loro opinioni contrapposte.

La Torre di Londra di Bernard Gagnon
La Torre di Londra di Bernard Gagnon

LA PRIGIONIA

Anna passa gli ultimi giorni della sua vita rinchiusa nella Torre di Londra dove alterna crisi nervose a stati di quiete estrema, sbalzi di umore dovuti probabilmente anche dal recente aborto. Esiste una poesia, che potrebbe essere stata scritta dalla Bolena in questo periodo, anche se qualcuno la attribuisce al fratello Giorgio.

“O morte! fammi addormentare, Portami il riposo tranquillo; Lascia passare il mio stanco fantasma senza colpa Dal mio seno attento: Suona il campanello di passaggio, Suona la campana dolorosa, Lascia che il tuo suono sia raccontato dalla mia morte, La morte si avvicina; Non c’è rimedio

I miei dolori che possono esprimere? Ahimè! sono così forti, Il mio colore non subirà forza La mia vita per prolungare: Suona, passi campana, Suona la mia dolorosa campana, Lascia che il tuo suono sia raccontato dalla mia morte La morte si avvicina; Non c’è rimedio.

Solo in prigione forte, Aspetto il mio destino Guai a questo crudele caso che io Dovresti assaggiare questa miseria? Suona, passi campana, Lascia che il tuo suono sia raccontato dalla mia morte La morte si avvicina, Non c’è rimedio.

Addio i miei piaceri passati, Benvenuto al mio presente dolore! Sento i miei tormenti aumentare così Quella vita non può rimanere. Smetti ora, che passi campana; Rung è il mio doloroso campanello, Per il suono che dice la mia morte, La morte si avvicina, Non c’è rimedio.”

Anna Bolena la condanna
Anna Bolena la condanna

L’ESECUZIONE 

I reati imputati ad Anna sono di tradimento per i quali è prevista la pena di morte con il rogo per le donne. In segno di clemenza il re commuta la condanna  con quella per decapitazione, acconsentendo l’uso della spada più rapida della comune scure. Fa inoltre venire dalla Francia, un boia conosciuto come rapido ed esperto per farla soffrire il meno possibile. Il carceriere di Anna descrive i momenti prima dell’esecuzione:

«Questa mattina mi ha mandato a cercare, perché voleva che assistessi alla sua confessione in modo che, sentendo le sue parole, non avrei dubitato della sua innocenza. Al mio arrivo mi ha detto: «Signor Kingston, ho sentito dire che non morirò prima di mezzogiorno. Sono molto dispiaciuta perché pensavo che a quest’ora sarei già morta e non avrei più sofferto». Ho risposto che non avrebbe sofferto, se non un poco. E lei ha detto: «Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e poi il mio collo è sottile», quindi ha messo le sue mani attorno al collo e ha riso di cuore. Ho visto molti uomini e molte donne condannati a morte ed erano tutti in gran pena ma, per quello che so, questa donna traeva grande allegria dalla morte. Il suo cappellano le era rimasto sempre vicino, fin dalle due di notte.»

La scelta del luogo di esecuzione fu problematica per il timore che la Bolena potesse assumere atteggiamenti imbarazzanti di fronte alla folla. La regina invece, dal patibolo fa un breve discorso in cui dice di non opporsi alla legge e di pregare Dio per il re dolce e misericordioso. Al momento dell’esecuzione il boia, con un espediente, prende l’ex regina di sorpresa, evitandole inutili attese e patimenti, per lei la fine è veloce e indolore.

Anna Bolena
Anna Bolena

VOGLIA DI DIMENTICARE

Il corpo  di Anna Bolena fu ricomposto e sepolto in una tomba anonima nella chiesa di San Pietro ad Vincula – la cappella reale della Torre di Londra – senza alcuna cerimonia, accanto al fratello Giorgio, giustiziato quattro giorni prima. Il suo scheletro venne identificato solo in occasione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio religioso più di 300 anni dopo, durante il regno della regina Vittoria. Da allora le spoglie di Anna riposano sotto il pavimento marmoreo della cappella, oggi opportunamente segnalate.

Undici giorni dopo l’esecuzione della Bolena, re Enrico VIII sposa Jane Seymour, facendo di lei la sua terza moglie.

LEGGENDE

Molte sono le leggende e le storie fantastiche riguardanti la Bolena sopravvissute nel corso dei secoli. Molte riguardano il luogo di sepoltura della salma di Anna. C’è anche una leggenda in base alla quale il cuore della regina, su sua esplicita richiesta, sarebbe in una chiesa del Suffolk.

In Sicilia, secondo i contadini del villaggio di Nicolosi, per aver fatto allontanare il re Enrico VIII dalla Chiesa cattolica, Anna è condannata a bruciare per l’eternità all’interno dell’Etna.

La leggenda più famosa, però, è quella del suo fantasma, spesso avvistato con la testa sotto il braccio in vari luoghi di Londra. Nel 1960 un Vicario riferisce di aver addirittura conversato con la Bolena.

Anna Bolena Moneta
Anna Bolena Moneta

IL FASCINO DI ANNA

Nessun ritratto della Bolena fatto durante la sua vita è rimasto, forse perché dopo la sua esecuzione si tenta di cancellarne in tutti i modi lo scomodo ricordo. Rimane solo un medaglione commemorativo, dove la regina è ritratta in una figura a mezzo busto. Anna è descritta dai suoi contemporanei come una donna intelligente, dotata nelle arti musicali, volitiva, orgogliosa e spesso litigiosa con Enrico e anche i nemici le riconoscono qualità di intelligenza, spirito e coraggio.

«non una delle donne più belle del mondo; di media statura, carnagione scura, collo lungo, bocca larga, seno non prosperoso e occhi neri»

«giovane, bella e di carnagione piuttosto scura».

«bella e dalla figura elegante»,

«Anna Bolena era piuttosto alta di statura, con i capelli neri e un viso ovale di un colorito giallastro, come fosse afflitta da ittero. Si dice avesse un dente sporgente sotto il labbro superiore e sei dita alla mano destra. Aveva un grande porro sotto il mento e così, per nasconderne la bruttezza, indossava abiti accollati (…) Era bella a vedersi, con una bocca bella».

A seguito della riesumazione non si scoprono anomalie di alcun genere sullo scheletro, che viene descritto come esile, di circa 160 centimetri, e con dita finemente affusolate.

LA RIABILITAZIONE

Dopo l’incoronazione a regina della figlia Elisabetta I, la memoria di Anna viene riabilitata e, la Bolena diventa martire ed eroina dello Scisma anglicano. Addirittura si sostiene che Anna abbia salvato l’Inghilterra da tutti i mali della Chiesa cattolica. Verso la fine del XVI secolo questa riabilitazione da origine a una produzione di una serie di ritratti sulla Bolena che, non si sa quanto siano fedeli agli originali perduti.

Anna Bolena litografia successiva alla sua morte
Anna Bolena litografia successiva alla sua morte